C’è un gran bisogno di migliorare il lavoro del sabato, ma la Suzuki MotoGP è nel suo anno di grazia, coadiuvata da un Rins che conclude il GP a Jerez in seconda posizione. Partito dalla nona casella, con qualche cavallo in più sarebbe più vicino a Marc Marquez e potrebbe puntare anche al bottino più grande.

UN RINS DA MONDIALE, UNA SUZUKI QUASI

Un solo punto divide Marc Marquez da Alex Rins. Quel punto sicuramente non è li per caso ed è anche figlio della caduta di Marquez nel GP delle Americhe, ma la Suzuki è cresciuta ad un livello tale da permettere a Rins di essere così vicino al matador della MotoGP. La gara vista oggi in quel di Jerez ha fatto chiaramente vedere che nei circuiti guidati, dove non servono i 330 km/h come velocità di punta, la GSX-RR è decisamente competitiva proprio come il suo pilota di punta.

DA NONO A SECONDO

Alex è partito dalla nona piazza, in un avvio concitato che non ha visto incidenti, ma che non è mai facile a Jerez: la prima curva in salita è un vero e proprio imbuto in cui bisogna essere cauti per non finire a terra. Giro dopo giro, Rins si è portato alle spalle delle Yamaha Petronas di Morbidelli e Quartararò, sbarazzandosene in poco tempo e poi mantenendo il giusto distacco dagli inseguitori. Se Marquez non fosse stato tanto lontano, il passo di Rins avrebbe anche potuto rendere più incerto il risultato finale e magari ora vedremmo una Suzuki in cima al mondiale.

ORA BISOGNA LAVORARE

Dalla Spagna adesso si va a Le Mans, Mugello e Barcellona, tutti circuiti in cui il motore ha il suo peso: bisogna immediatamente correre ai ripari e migliorare le prestazioni del sabato. Con una partenza più vicina alle prime file e con quel poco di spunto in più necessario, il profumo di mondiale potrebbe essere nell'aria.

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Alex Dibisceglia