Ad ogni modo, i più a posto sembrano Dovizioso e Petrucci che, con le loro Desmosedici ufficiali, hanno fatto vedere nell’arco del week-end il passo migliore e una costanza sui long run che non è seconda a nessuno. Unici piloti a girare sull'1:55 basso, dovrebbero poter fare loro il podio al netto di errori in gara. Unico a poterli impensierire un Marquez che gioca in difesa su questa pista, il quale però in qualifica occupa la seconda casella e sembra l’unico non ducatista a poter fare la differenza. In casa Yamaha, il poleman Zarco non sembra a posto con il serbaoio pieno e non ha mostrato un passo che gli permetta di puntare alla vittoria. Lo scorso anno cadde dopo qualche giro quando era in testa alla gara, ma la Yamaha delle prime uscite 2017 era altra cosa rispetto a questa. E, infatti, Vinales ha fatto marcia indietro, cercando di emulare quel setting 2017 che gli aveva dato le prime (e ultime) soddisfazioni da yamahista, ma non pare assolutamente potersi giocare le posizioni che contano.
Rossi teme il calo delle gomme già dopo i primi 7/8 giri. Tuttavia, il Dottore è accreditato di un passo sull'1:55 e mezzo e sembra quello che può pensare di impensierire le posizioni che contano, tenendo presente che in gara lui trova sempre quell’extra-boost che a molti piloti manca.
La Suzuki potrebbe giocarsi la top five potendo contare su due piloti che si trovano particolarmente a loro agio su questa pista: hanno mostrato un passo simile a quello di Valentino Rossi e Rins (sul quale la Suzuki ripone moltissima fiducia e in odore di rinnovo) va davvero fortissimo ed è già in palla. Si preannuncia dunque una gara tiratissima nelle prime fasi, in cui molti piloti vorranno provare a stare davanti per non perdere il plotone di testa. Quello che conta però è la tenuta sulla distanza, quindi le Suzuki e le Yamaha non paiono essere delle sfidanti credibili, ma restano comunque un’incognita per il valore dei piloti di cui dispongono.
Una menzione a parte per Pedrosa e Lorenzo. Il primo sembra soffrire la pista non amica, più del suo compagno e fenomeno Marc Marquez, mentre Lorenzo, che sul giro secco ancora non brilla come il compagno, sul passo gara potrebbe rivelarsi molto competitivo. Tutto sta a vedere se riuscirà a fidarsi del suo avantreno, che durante tutto il fine settimana lo ha fatto tribolare. Infine, Franco Morbidelli ha centrato una quattordicesima casella di tutto rispetto, considerato che debutta nel mondiale e che nessuno dei rookie presenti ha fatto meglio di lui. Portare a casa i primi punti in campionato, già alla prima uscita, sarebbe un merito in più per l’italo-brasiliano. Stesso discorso per Syharin, che sta facendo passi da gigante e si è piazzato subito alle spalle di Morbidelli, il quale sembra che non farà rimpiangere la scelta, inizialmente poco comprensibile, di Hervè Poncharal.

Michele Bertolini