Le prime volte in Moto3 e Moto2. KTM era rientrata nel motomondiale nel 2012 nella neonata Moto3, un impegno importante, in forma ufficiale, tanto da cogliere fin dalla prima gara un podio e a fine stagione festeggiare la vittoria del mondiale con Sandro Cortese. Nella Moto2 invece l’esordio è più recente: la scorsa stagione la casa austriaca ha infatti debuttato con Miguel Oliveira, capace di cogliere il primo podio in Argentina alla seconda gara stagionale e la prima vittoria a Phillip Island nel finale di stagione.

Un weekend Orange. Quando Pit Beirer questa mattina è arrivato in circuito non si sarebbe mai immaginato di lasciarlo a sera con due vittorie, un podio e un ricco bottino di record: comincia Can Oncu, quindicenne pilota turco, cresciuto e seguito da Kenan Sofuoglu, che partecipa regolarmente al FIM CEV Moto3 Junior World Championship ed alla Red Bull Rookies Cup, che ha vinto davanti al gemello Deniz. Grazie a questo successo gli è stato permesso di correre l’ultimo round del mondiale nonostante non abbia ancora compiuto 16 anni, possibilità che ha colto in pieno presentandosi fin dal venerdì come uno dei più veloci sul circuito intitolato a Ricardo Tormo; ieri poi la seconda fila ed oggi dopo un’ottima partenza ha approfittato delle cadute di Tony Arbolino e Marco Bezzecchi per vincere da wild card, al debutto, diventando il pilota più giovane e il primo turco a vincere un gran premio nel motomondiale. Arriva il turno della Moto2, dove grazie ai contatti che hanno eliminato molti dei piloti che puntavano alla vittoria, Miguel Oliveira porta nuovamente la KTM del team Red Bull Ajo sul gradino più alto del podio; festeggia anche Iker Lecuona, il classe 2000 sulla KTM del team Swiss Innovative Investors, il più giovane partente di questa stagione di Moto2 e solo alla seconda stagione completa sui prototipi. 

Dal MXGP alla MotoGP. Se nel cross vedere una KTM sul podio è ormai una prassi, nella classe regina del motomondiale questo non era ancora accaduto, almeno fino ad oggi: perchè Pol Espargaró al termine della seconda stagione della casa di Mattighofen in MotoGP ha fatto cadere anche questo tabù. Un anno difficile per Polyccio, dopo il brutto incidente di Brno ha avuto paura di dire addio alla sua carriera, perchè per qualche minuto non riuscì a muovere gambe e braccia ed anche una volta guarito ha sofferto fino a pochi giorni fa di dolorose scosse nella schiena che lo limitavano nella guida. Sabato, durante il Q2, era arrivato il miglior piazzamento da quando si trova in KTM, un sesto tempo a soli due decimi dalla pole di Maverick Vinales che faceva presagire un buon weekend per il pilota spagnolo. In gara scatta molto bene dalla seconda fila e si porta subito in terza posizione e battaglia con Marc Marquez fino al sesto giro, quando finisce nella ghiaia riuscendo a rientrare in sedicesima posizione, mentre pochi secondi dopo finiva a terra anche Marc Marquez. Da lì inizia una incredibile rimonta che nei restanti sei giri lo vede ritornare in ottava posizione quando viene esposta la bandiera rossa. Dopo il restart Pol si porta velocemente in quarta posizione alle spalle di Andrea Dovizioso, Valentino Rossi ed Alex Rins; il distacco dal terzetto del podio diventa importante ed il sogno del podio sembra svanire, ma quando il pilota di Tavullia cade alla curva dodici Pol ritorna in corsa per il terzo gradino del podio, resiste nel finale alla rimonta di Michele Pirro e conquista il suo primo podio in MotoGP ed il primo per la KTM, che chiude così una seconda stagione che l’ha vista migliorare sensibilmente su tutti i tracciati.

Sky is the limit. Si, perchè se il motto dello sponsor principale della casa austriaca è “ti mette le ali”, l’unico limite che un colosso in costante crescita come KTM ha è il cielo. Da martedì la palla passerà al confermato Pol Espargaro e a Johann Zarco sviluppare la RC16 2019 insieme a Miguel Oliveira e Hafizh Syahrin, che correranno nel team KTM Tech3 la prossima stagione. In attesa di capire quando sarà impegnato Dani Pedrosa che, abbandonate le competizioni, ha sposato la causa KTM per sviluppare la RC16 nelle prossime due stagioni.

 

Mathias Cantarini