Grande soddisfazione per Maverick Vinales con le lacrime agli occhi a fine gara. Lo spagnolo, partito dalla seconda posizione, è partito piano, decimo addirittura al primo giro, ma ha saputo gestire le gomme. Con il suo passo è riuscito a tornare al top, a prendersi la testa della corsa staccando tutti ed alla fine, con la posteriore finita ha gestito il suo vantaggio. Ottima vittoria che nasce da un rapporto nuovo con team. Queste le sue parole a caldo: "E' stato un periodo molto duro. Oggi sentivo sin dal warm up che sarebbe stata una giornata positiva. Alla partenza sono andato molto indietro ma con il passo sono risalito. Grazie al lavoro del team ho avuto una moto per vincere oggi." Lo spagnolo ci tiene a sottolineare che si è trattato di "un lavoro di team, senza la moto non avrei potuto vincere. Non è stato facile gestire le gomme alla fine visto che a 4 giri dal termine Iannone guadagnava 1 secondo al giro". Vinales ha spiegato di aver "parlato con il team, mi tengono più in considerazione. Adesso siamo tutto un team unito. Mi piace."

Lin Jarvis, team principal della Yamaha ha commentato la gara: "Siamo molto contenti di questa vittoria dopo tanto tempo. Complimenti a Vinales nonostante dopo i primi due giri era decimo. Lui ha iniziato lento ed ha trovato il suo passo. Siamo contento per lui. Vale ha iniziato molto forte ma alla fine gli è mancata trazione e non siamo riusciti a fare one-two. In questo circuito senza frenate brusche riusciamo a nascondere le nostre pecche ma questo non vuol dire che siamo usciti dai nostri problemi. Dobbiamo guardare perché alla fine Vale ha più problemi di Vinales. Sono contento che questa vittoria sia arrivata adesso. Sinceramente abbiamo già deciso quali cambiamenti apportare per essere veloce in tutte le piste come qui oggi. Questa vittoria da morale e motivazione per lavorare meglio." Gara da dimenticare per Valentino Rossi che alla fine ha chiuso in sesta posizione alle spalle di Alex Rins. Grandi problemi di grip nel finale con la gomma posteriore.

Gara positiva per Andrea Iannone che ha portato la Suzuki sul secondo gradino del podio: "Abbiamo fatto il possibile oggi. Ho dovuto gestire la gomma, per fortuna non sono scappato con Maverick altrimenti avrei finito la gomma.Senza la gestione che ho fatto delle gomme alla fine non sarei salito sul podio". A proposito della sua storia d'amore conclusa con la casa giapponese ha così commentato: "Ho l'orgoglio di aver fatto crescere la Suzuki. Ho fatto un lavoro molto buono in questi ultimi due anni." A proposito della gara l'abruzzese ha spiegato che "quando ero in rettilineo davanti mi sorpassavano Bautista e Dovizioso. Non riuscivo a scappare per via del motore". "Ho visto il contatto tra Zarco e Marquez. Spero non si sia fatto niente. Ho visto la moto in faccia", per fortuna nessuna conseguenza per tutti i piloti coinvolti.

Andrea Dovizioso è salito sul podio: "Abbiamo ottenuto il massimo risultato oggi. Il meno vento ci ha aiutato rispetto a ieri. Siamo cresciuti rispetto all'anno scorso e questo è positivo. Non sono sorpreso dalle capacità di Bautista. Anche con una moto inferiore avrebbe fatto bene oggi." Analizzando la gara ha spiegato che "a centro curva perdevamo rispetto ad Andrea (Iannone ndr). Abbiamo caratteristiche diverse, acceleriamo prima ma non siamo riusciti ad attaccare. Media e morbida all'anteriore era solo una questione di temperatura. La morbida poteva anche andare viste le temperature ma saremmo stati impiccati alla fine. 50 podi nella top class non è male, sono anche aumentati ultimamente."

La gara tra canguri e gabbiani ha regalato tanto spettacolo. Per fortuna di Marquez il titolo ce lo aveva già in tasca altrimenti per lui e per la Honda c'era tanto lavoro da fare nelle ultime due gare della stagione. Sono ancora aperte le classifiche costruttori e team. Nella prima la Ducati ha recuperato sulla Honda (339 contro 300 punti) mentre nella seconda la lotta è a tre: Repsol Honda Team 391 punti, Movistar Yamaha MotoGP 375 e Ducati Team 353. Ci aspettano altre due gare di grande spettacolo in Malesia ed a Valencia. 

Fabrizio Crescenzi