D. Salvatore non possiamo che partire dal titolo TCR Italy conquistato nell’ultimo weekend di gare, quello di Monza: abbiamo visto un’esplosione di gioia al muretto di Seat Motorpsort Italia quando hai tagliato il traguardo. Cosa ha provato trionfando con un margine così risicato nei confronti di Ferrara?

R. “È stata una grande soddisfazione perché sia Gigi Ferrara che l’Alfa Romeo sono stati dei degni avversari e hanno tenuto altissima la guardia fino alla fine. Onore al merito per loro ma noi di Seat Motorpsort Italia, e del nuovissimo brand sportivo della casa spagnola Cupra, abbiamo svolto un lavoro superlativo.Tra l’altro il nostro team è stato il primo a conquistare un titolo con questo nuovo brand che ha fatto il suo esordio all’inizio di quest’anno. Per noi non può essere che un motivo d’orgoglio in più".

D. Parliamo un po’ di questo campionato: la TCR Italy è alla sua seconda stagione ma gode di ottima salute con tanti marchi al via, raccontaci che tipologie di vetture scendono in pista

R.“I marchi rappresentati sulla griglia di partenza sono numerosi: partiamo dall’Alfa Romeo con la Giulietta, la Honda con la Civic Type R, Opel con la sua Astra e poi i nostri “cugini: Audi e la sua RS3 e le Volkswagen Golf solo per citarne alcune. Sono vetture derivate dalla serie con gli accorgimenti (motore, sospensioni, carreggiate e strutture di sicurezza, ndr) del caso, per renderle adatte alle corse ma all’esterno sono praticamente uguali alle auto di tutti i giorni. Per gli appassionati questo è sicuramente un motivo d’identificazione al marchio preferito. A livello di motore sono equipaggiate da propulsori turbo, duemila di cilindrata, che garantiscono prestazioni di assoluto rilievo siamo sui 350-370 cavalli per un peso complessivo di 1200 chilogrammi circa”.

D. Sappiamo che non sei un novizio nella serie tricolore, dato che hai vinto il titolo Superproduzione nel 2003. Che differenze hai trovato tra quest’ultimo e l’attuale TCR Italy, sia a livello di vetture che per quanto concerne i piloti?

R.“I campionati Turismo italiani hanno sempre vissuto delle fasi altalenanti passando da picchi di numerose presenze in griglia e di alto tasso qualitativo a periodi di scarso appeal e box quasi vuoti. Personalmente, fortunatamente o sfortunatamente a seconda dei punti di vista, sono stato quasi sempre presente nei momenti di alta competitività, da questo punto di vista non posso che essere assolutamente contento e soddisfatto della mia carriera. Sicuramente avrei potuto conquistare altri titoli se avessi partecipato a campionati con un più basso profilo qualitativo, ma vincere in campionati così accesi e tirati non può che inorgoglirmi! La differenza delle prestazioni tra le due tipologie di vetture è ben visibile agli occhi di tutti: la tecnologia va sempre avanti, le case costruttrici migliorano le loro vetture di continuo e i regolamenti sportivi si adeguano di conseguenza mantenendo costanti le prestazioni delle vetture che vi partecipano. Il livello dei piloti oggi è altissimo ma lo era anche nel 2003 perché quando c’è un impegno diretto da parte delle case costruttrici il dispiego di uomini e mezzi è imponente. Da questo punto di vista bisogna dare il merito ad ACI Sport nell’aver fatto un ottimo lavoro negli ultimi anni e ad aver riattirato in questa categoria tanto marchi importanti che sono il vero fulcro di questa categoria”.

D. Ricordiamo che hai corso sia nell’Europeo che nel Mondiale Turismo per i colori dell’Alfa Romeo, visto che il regolamento TCR è identico per tutti i campionati nazionali ma anche per quello Europeo oltre che per il neonato WTCR: non avresti voglia di riaffacciarti in campionati più importanti magari sempre con Cupra?

R. “La mia ambizione personale è quella di crescere sempre, per questo ho una grande voglia di riaffacciarmi sul palcoscenico europeo o, addirittura, mondiale. Mi sono prefissato alcune settimane di stop e riposo, in questo periodo cercherò di vagliare tutte le possibilità e alternative. E' ovvio che dopo aver vinto al mio primo anno con Cupra la precedenza è verso Seat Motorpsort Italia, poi vedremo gli sviluppi di mercato nel corso delle prossime settimane".

D. Torniamo al presente: a chi vorresti dedicare lo scudetto tricolore appena vinto a Monza?

R. “Uno tra tutti, ovvero colui che mi ha ridato fiducia e rimesso in macchina, dandomi la possibilità di lottare fino alla fine per questo campionato: Tarcisio Bernasconi, il capo di Seat Motorpsort Italia. E' stato lui l’artefice del mio rientro alle competizioni e ha fatto di tutto affinché potessimo vincere il titolo". 

Intervista a cura di Marco Privitera e Michele Montesano