Primo podio di carriera in MotoGP. Che effetto fa?

“Mi è piaciuto tantissimo, è stato sicuramente il weekend più bello della mia vita. Chiaramente anche il titolo in Moto2 è stato bellissimo, ma il podio in MotoGP con la KTM ha un sapore speciale. Però è già passato, adesso bisogna lavorare per il prossimo anno.”

Hai preso un podio incredibile dopo la caduta, come hai fatto?

“Rimanere sulla moto è stato quasi impossibile, siamo caduti in tanti. Con le moto grandi generiamo tanto aquaplaning, e la pista era totalmente allagata. Senza gas in mano la gomma dietro si muoveva in modo tremendo, e questo non aiutava. Fortunatamente nella seconda gara sono rimasto tranquillo, ma il weekend è stato difficilissimo.”

La moto si muoveva tanto, era evidente.

“Si, però era gestibile. Siamo riusciti a fare un buon weekend sia sul bagnato che sull’asciutto, in gara era difficile essere stabili ed è normale visto che siamo indietro con l’elettronica rispetto a Honda, Ducati e Yamaha. Alla fine però la moto stessa andava bene, altrimenti non sarei riuscito ad ottenere il podio. Adesso qui a Jerez dobbiamo migliorare ancora.”

Zarco si attendeva una KTM migliore. È solo difficile da capire o siete tanto indietro?

“A me il progetto piace. Chiaramente stiamo entrando adesso, c’è tanto da lavorare ed i nostri avversari sono i migliori al mondo. Tutte le marche vanno bene, il livello è altissimo. È bello il progetto KTM, che ha scelto Zarco per il team ufficiale puntando ai giovani e che prende anche gli ingegneri delle altre squadre, porta know-how ed esperienza.”

Forse la KTM è quella più indietro a livello aerodinamico. La differenza si sente?

“Si, è innegabile. Per fare un esempio Zarco viene dalla Yamaha, che è più larga e quindi lo aiutava tanto ad entrare in carena e quindi ad essere a suo agio. Noi abbiamo un V4, una moto stretta, quindi stiamo cercando di seguire le strade di Honda e Ducati e puntare alle ali. Non è facile: una MotoGP non è una Formula 1, non la puoi mettere in un tunnel per provare l’aerodinamica. Va tutto provato in pista, e per questo ci vuole tempo.”

Il secondo team in questo aiuta?

“Certamente, sono altri dati che ci servono per far funzionare meglio la moto. Durante la stagione ci è mancata questa cosa, con la squadra satellite sarà più facile soprattutto considerando che avranno la nostra stessa moto. In più parliamo del team Tech3, una squadra di livello altissimo che aiuta tanto i piloti che arrivano da categorie diverse ad essere a loro agio con la MotoGP. Sarà importante, aiuterà coloro che verranno in KTM ad adattarsi alla moto stessa.”

Su quale pista pensi di poter ottenere un risultato migliore con la tua moto?

“Su quelle fredde. Al momento ce la caviamo decisamente meglio sulle piste con temperature più basse, come Phillip Island e Valencia in inverno, mentre sul caldo il grip più scarso ci mette in crisi. È qui che dobbiamo migliorare, e chiaramente è un problema di elettronica.”

Quindi con i test pensate di risolvere?

“Mi hanno dato il programma dei test e mi sono messo davvero paura! (ride, ndr.) La KTM sta lavorando forte, ci hanno dato un programma molto fitto e il nocciolo del lavoro è proprio la funzionalità dell’elettronica con gomme usate. C’è tanto lavoro per me e per Johann, faremo gli straordinari!”

Cosa pensi del contingentamento dei test?

“Al momento a noi serve tanto provare. Però siamo stanchi, dopo tutto l’anno è dura proseguire senza sosta, quindi anche aumentare i test non sarebbe facile. In più ad ora la mattina a Jerez fa troppo freddo, quindi scendiamo in pista sempre un po’ più tardi. È la Malesia che sarà fondamentale, e li avremo anche Dani Pedrosa per aiutarci. Diciamo che una moto che va bene a Sepang va bene tutto l’anno, e saremo tutti direttamente in pista.”

Dani Pedrosa sarà importante?

“Fondamentale! Dani è un pilota veloce, ha sempre sviluppato la Honda e viene con un’esperienza veramente incredibile. In più la sua statura non lo avvantaggia quindi avrà sicuramente tanta tecnica da poterci insegnare per poter sopperire ai problemi della moto.”

Che team di sviluppo si prospetta?

“Bella domanda, secondo me quest’anno la situazione non era giusta. Se metti un test team a fare 6 gare non è più un test team, ma un team satellite. Questo però penalizza i test stessi, quindi non giova poi alla fine dei conti, quindi quest’anno la situazione sarà diversa. Avremo due test team separati, con Kallio che si concentrerà sullo sviluppo delle sospensioni WP e Dani che lavorerà a tutto tondo sulla KTM passando tanto tempo in sella a Valencia. Vedremo dove potremo arrivare.”

Alex Dibisceglia