Mai banale e sempre ponderato nei suoi giudizi, Gian Carlo Minardi ha fatto il punto sull'avvio della stagione 2018 di Formula 1 che deve far sorridere la Ferrari ma non farle abbassare la guardia di fronte ad una Mercedes molto forte e ancora davanti a tutti: "Credo che sia stato un bell'inizio di stagione perchè abbiamo assistito ad un Gran Premio dai due volti: un sabato dove la Mercedes ha dimostrato tutto il suo strapotere dando una macchina perfetta ad Hamilton, il quale è stato altrettanto bravo a sfruttare la vettura a disposizione realizzando un tempo fantastico e ottenendo la pole; alle sue spalle le due Ferrari che hanno fatto meglio rispetto allo scorso anno dimostrando di essere progredite, ma è apparso piuttosto chiaro che la macchina da battere resta la Mercedes. Ma come abbiamo ribadito più volte, sbagliando si regala agli avversari il vantaggio tecnico che uno ha, e questo probabilmente sarà la storia di un campionato lunghissimo dove chi sbaglierà meno avrà la possibilità di raccogliere il risultato migliore. Come domenica, dove la Ferrari su un errore di strategia della Mercedes e un pò di fortuna, perchè la Virtual Safety Car non prevista in quel momento ha sicuramente aiutato, ha ribaltato a suo favore l'esito della gara. Credo sia doveroso, comunque, sottolineare il dover essere contenti per aver conquistato punti importanti e per un inizio di stagione che fa morale, ma non si deve dimenticare che davanti si ha sempre una vettura che non sarà facile da battere e se, come in altre occasioni, ci fosse stato Bottas probabilmente il risultato sarebbe stato diverso".

Diversi i valori in campo tra la Rossa ed il team anglo-tedesco, nonostante lo stesso epilogo tra la gara di domenica e quella di 12 mesi fa. Ancora Minardi: "Io credo che ci siano delle differenze tra la gara di quest'anno e quella dell'anno passato, in quanto la Mercedes è arrivata più preparata in Australia, e lo ha dimostrato il tempo strepitoso fatto da Hamilton il sabato con più di sei decimi di vantaggio su Raikkonen. E' chiaro che oggi, in un campionato così lungo e con solo tre power unit a disposizione, bisogna fare altri tipi di calcoli e di strategie e, probabilmente, affidabilità e potenza sono ancora a vantaggio della Mercedes che però non può sfruttarle come in altre occasioni. Aggiungo un dettaglio che ho notato durante questa gara: ripetutamente Hamilton chiedeva al box degli "strumenti" per cercare di attaccare la Ferrari in un circuito che, storicamente, non offre molte possibilità di sorpasso. Ho intuito che, probabilmente, il famoso boost in più di cui la Mercedes dispone in qualifica, verrà usato pochissimo in gara per preservare l'affidabilità. Inoltre, dalle inquadrature on board, si è visto Hamilton "giocare" con il volante quasi come se avesse avuto un problema tecnico che ha impedito l'aumento di boost oppure qualche componente andato in tilt che ha fatto peggiorare le prestazioni del campione del mondo negli ultimi giri. Tanto è che si è passati da un distacco di un secondo al 52° giro, che gli avrebbe permesso l'utilizzo dell'ala mobile, agli oltre cinque degli ultimi giri: quindi è evidente che oltre a non poter attaccare, si è dovuto anche difendere. Questo credo dica tutto e cioè che il valore della Mercedes è quello visto al sabato e nei primi giri di gara, ma anche che il fatto di avere due Ferrari ad inseguire ha creato un'inevitabile pressione al team tedesco. Ed è quello che deve fare la Ferrari: sbagliare il meno possibile da qui alla fine, essere più bravi degli altri nelle strategie e, possibilmente, avere due vetture a lottare con il team tedesco per portare a casa risultati insperati il sabato sera".

Nonostante la sconfitta nella gara di domenica, il manager faentino non crede che le certezze della Mercedes siano state minate: "Sono consapevoli della loro forza. E' pur vero che sono migliorati tutti e la dimostrazione è stata data in qualifica, dove tra il primo e l'ultimo c'erano poco più di due secondi, mentre in gara il divario diminuisce e sono fondamentali le strategie. Credo che in Mercedes dovranno analizzare le problematiche avute e ciò che non ha funzionato, ma soprattutto capire perchè, nel momento in cui ad Hamilton è stato dato l'ok per sfruttare appieno la macchina, questo non si è verificato. Ma comunque non credo che quanto accaduto possa minare la loro forza e le certezze sul cammino che potranno fare nel 2018". Parole al miele anche per uno dei protagonisti della gara australiana, Kimi Raikkonen: "E'stato un campione del mondo e anche se sono passati dieci anni rimane un pilota molto veloce. Nella storia di questo ragazzo ci sono momenti esaltanti come in Australia, visto che è stato più veloce del compagno di squadra in tutto il weekend e anche nei primi giri, ma è stato sacrificato sull'altare delle strategie riuscendo comunque a disputare un'ottima gara e non mollando fino alla fine. Sarà solo lui l'arbitro di se stesso, nel senso che se riuscirà ad essere costante tutto l'anno, che è quello di cui ha bisogno la Ferrari, allora potrà dare davvero una mano alla squadra. Viceversa, se dovesse comportarsi come nell'ultima parte della stagione scorsa non aiuterà a conquistare il titolo Costruttori".

Giudizio positivo anche per uno dei debuttanti del weekend, Charles Leclerc, e difesa per un altro rookie come Sergey Sirotkin: "Leclerc ha disputato una buona gara portandola a termine vincendo lo scontro con la Toro Rosso e la Williams. Ha ottimizzato il mezzo a disposizione che non è vincente, ma in generale non ha commesso errori nemmeno in qualifica. Su Sirotkin credo stia pagando l'inesperienza ed il momento difficile della Williams visto che i piloti si sono lamentati della vettura e devo dire che entrambi sono stati insignificanti per tutto il weekend, dopo esserlo stati anche a Barcellona. La scuderia inglese sta attraversando un periodo travagliato dal punto di vista tecnico e vedremo se Paddy Lowe sarà in grado di reagire e riportare in alto la squadra, al di là dell'inesperienza dei piloti e di altri problemi come il surriscaldamento del motore".

Non poteva mancare un commento sul protagonista dell' "Historic Minardi Day" Valtteri Bottas, che non ha certo trascorso uno dei suoi migliori weekend di gara: "Certamente Toto (Wolff, ndr) non sarà stato contento soprattutto dell'errore del sabato che poi ha condizionato tutto il weekend, vista la penalità di cinque posizioni in griglia su un circuito che non ti permette di sorpassare. Devo dire che l'errore commesso è frutto della pressione portata dalla prestazioni di Hamilton, sono cose che succedono in Formula 1 e non credo sia da criminalizzare alla prima gara. Ovviamente il suo errore è stato determinante per le strategie di gara, visto che vi erano due Ferrari contro una solo Mercedes, e per il Cavallino è stato possibile "utilizzare" Raikkonen in marcatura sull'inglese".

Dalla viva voce di Gian Carlo Minardi ci vengono svelati retroscena e dettagli sull'evento che si terrà il 5 e 6 maggio sul circuito di Imola: "Il comitato d'onore e organizzativo del Trofeo Bandini a Brisighella di cui faccio parte da 25 anni ha deciso di premiare Valtteri Bottas tra i piloti in attività al momento. Tengo a precisare che 8 piloti premiati nelle scorse edizioni sono diventati successivamente campioni del mondo, a dimostrazione che il premio non viene dato così a caso. Toto Wolff è stato splendido in quanto, oltre a permettere la partecipazione del suo pilota all'evento, ci ha messo a disposizione la Mercedes del 2013, la prima disegnata dall'ingegnere Aldo Costa e vincitrice di tre gare, che sarà possibile vedere per tutto il weekend e che girerà la domenica sul circuito del Santerno con al volante proprio Costa. Sarà presente a Imola anche la vettura 2016 con la quale Bottas dalla piazza di Faenza raggiungerà Brisighella per essere premiato nel tardo pomeriggio di sabato. Gli appassionati hanno due opzioni: raggiungere il circuito nel primo pomeriggio di sabato, dove il pilota finlandese nel box Mercedes firmerà autografi ai tifosi, oppure venire la domenica per ammirare in pista la Mercedes disegnata, ripeto, da Aldo Costa, che come sottolineato da Wolff è partito dalla Minardi nel lontano 1988 per poi passare in Ferrari e Mercedes ed essere il "padre" di quattro titoli mondiali. Questo è per me un motivo di soddisfazione doppio, compreso il fatto di avere l"ingegnere pilota" che porterà in pista la vettura 2013 con motore aspirato, quindi sentiremo un sound diverso che è uno degli obiettivo Minardi Day, un evento che vuole far ricordare e vedere vetture che hanno fatto la storia. Perchè senza questo passato non ci sarebbe questo presente e nemmeno questo futuro, quindi mi auguro che i tifosi apprezzino questi sforzi e siano presenti in massa all'evento".

Chiusura con la possibiltà di rivedere al volante anche lo stesso Gian Carlo Minardi: "Non lo so, adesso vediamo se ci saranno le condizioni e una vettura da guidare. Al momento non è questa la priorità, visto che l'obiettivo è far divertire gli appassionati che verranno a vivere un sano weekend di sport e revival".

Vincenzo Buonpane