Una giornata maledetta per il mondo del motorsport. Dopo le terribili immagini provenienti da Suzuka, dove Jules Bianchi è stato protagonista di un gravissimo incidente nel corso del Gran Premio del Giappone, in serata è arrivata la tragica notizia della scomparsa di Andrea De Cesaris. L'ex-pilota di Formula 1, 55 anni, è rimasto infatti ucciso in un incidente stradale mentre a bordo della sua moto stava percorrendo il Grande Raccordo Anulare nei pressi di Roma. 208 Gran Premi disputati in carriera tra il 1980 ed il 1994, pur non avendo mai ottenuto alcuna vittoria De Cesaris è stato uno dei piloti di maggiore rilievo nel suo periodo, al punto da arrivare a guidare per scuderie prestigiose come McLaren, Brabham, Ligier, Tyrrell e Minardi. L'incidente, secondo le prime ricostruzioni, sarebbe avvenuto attorno alle ore 14 all'altezza del km 23,500, nei pressi dello svincolo per il quartiere Bufalotta: l'ex-pilota, che viaggiava sulla corsia esterna a bordo della sua Suzuki 600, è morto sul colpo. Personaggio dal carattere estroverso e sempre in cerca di adrenalina, pilota veloce e talvolta duro con avversari e mezzo meccanico, De Cesaris ha ottenuto come miglior risultato in Formula 1 l'ottavo posto assoluto al termine della stagione 1983 con l'Alfa Romeo, ottenendo complessivamente cinque podi in carriera e una pole position, conquistata a Long Beach nel 1982. Al termine dell'annata 1994, disputata prima al volante della Jordan e successivamente della Sauber (dopo essere subentrato all'infortunato Karl Wendlinger), ha deciso di appendere il casco al chiodo, al termine di una lunga carriera durata 14 stagioni nella massima formula che lo hanno reso uno dei piloti più longevi di tutti i tempi. In seguito, dopo aver partecipato al GP Masters, De Cesaris si è dedicato al mondo della finanza, partecipando spesso alle partite della Nazionale Piloti. Lo scorso 1° Maggio era stato presente a Imola, insieme ad altri ex-piloti, in occasione del ventesimo anniversario della scomparsa di Ayrton Senna e Roland Ratzenberger. Oggi la sua tragica fine. Riposa in pace, Andrea.

Marco Privitera

{jcomments on}