Pochi ma buoni. Si presentava cosi' alla vigilia il Campionato Italiano Gran Turismo 2018, ridotto nella sua griglia rispetto alle scorse edizioni. Sono state infatti diciassette le vetture a contendersi la vittoria assoluta e quelle di classe sulle rive del Santerno, ma con due piloti del calibro di Giancarlo Fisichella e Marcel Fassler che, insieme a tanti giovani rampanti e diversi piacevoli ritorni, hanno animato il primo round della stagione.

Gara 1

Il primo confronto tra i due favoriti, la Ferrari 488 di Fisichella-Gai e l'Audi R8 di Fassler-Baruch, è andato in scena proprio nella prima sessione di qualifiche, con il romano che ha stampato la pole per pochissimi millesimi davanti al pilota svizzero. Il duello però non si è ripetuto nel corso della prima gara dell'anno, iniziata subito con parecchi colpi di scena. In partenza, infatti, un contatto coinvolgeva al Tamburello la Lamborghini della Petricorse di Palma-Barri, la Ferrari di Fontana-Mancinelli e la Bmw di Comandini-Cerqui, tutti costretti a rimontare dal fondo. Pochi istanti dopo, la Lamborghini Huracan di Zampieri si prende un drive trough per partenza anticipata, seguita una manciata di giri più tardi proprio dall'Audi di Fassler, costretta a rientrare in corsia box per un problema ad uno pneumatico. In questo modo Fisichella ha tutte le carte in regola per costruirsi un margine considerevole, cosa che prontamente avviene fino al momento del cambio pilota. Nulla sembrerebbe compromettere la grande giornata della Scuderia Baldini, ma una penalità di cinque decimi in seguito al rientro in corsia box tardivo prima, ed uno Stefano Gai non all'altezza del suo compagno poi, hanno riaperto una gara che non sembrava in discussione. Nel corso del secondo stint di guida infatti, Lorenzo Veglia al volante della Huracan rilevata da Vedel, riesce a ricucire a suon di giri veloci un margine di ben quindici secondi. Gli ultimi giri sono carichi di tensione, con la verde Lambo sempre più minacciosa negli scarichi della 488 che però, grazie anche all'aiuto del cronometro, riesce a tagliare il traguardo davanti prima che il giovane alfiere del team Antonelli riesca a portare un attacco concreto. Se la lotta per la prima posizione è stata avvincente fino alla fine, altrettanto è successo per quella riguardante il terzo posto. Dopo il contatto iniziale, la Lamborghini di Barri e la Bmw di Comandini sono infatte state protagoniste di una rimonta fino all'ultimo gradino del podio, finito nelle mani del pilota romano in seguito ad un intenso duello durato tutta la gara. Da segnalare tuttavia una penalità giunta a gara finita per la Huracan della Petricorse, che aveva inizialmente tagliato il traguardo in terza piazza dopo un testacoda alla Tosa del suo diretto rivale. La top five è stata completata da un'altra vettura condizionata dagli episodi iniziali, ovvero la seconda Lamborghini della Antonelli di Zampieri-Altoè, che ha preceduto l'Audi di Baruch-Fassler in sesta piazza. Dietro di lui ha concluso il vincitore della classe Super Gt Cup, l'equipaggio composto da Valente-Perolini in gara con una Lamborghini Supertrofeo. In classe Gt Cup invece, successo della Porsche 911 della Island Motorsport affidata a Merendino-Di Benedetto, mentre in Gt4 hanno tagliato per primi il traguardo Cressoni-Magnoni con la Ginetta della Nova Race. Da segnalare il ritiro della Ferrari 488 Italia di Magli, unico concorrente della Gt3 Light e che non prenderà il via nemmeno nella seconda gara.

Gara 2

Se la prima gara è stata ricca di emozioni e colpi di scena, la seconda ha avuto un andamento più lineare ma non per questo priva di spettacolo. Anzi, il finale di gara ha visto una lotta per la vittoria accesissima che, per come era andata la prima parte di gara, pareva poco probabile. Alla partenza infatti, l'Audi R8 di Bar Baruch non ha esitato partendo dal palo, ed acquisendo subito un margine rassicurante. Dietro di lui le Lamborghini di Veglia e Altoè inseguite dalla Ferrari 488 di Stefano Gai. Tutto rimane invariato nelle posizioni di vertice fino al cambio pilota quando, complice anche l'assenza di handicap tempo derivanti dal risultato di gara1, Bar Baruch lascia il sedile della sua R8 al più esperto Fassler senza troppi rancori. Tutto sembrava quindi apparecchiato per una facile vittoria, ma nel corso del 23° giro la Bmw di M6 di Comandini arriva lunga alla Rivazza, rendendo necessario l'ingresso della safety car. Con poco più di un quarto d'ora sul cronometro, i distacchi vengono quindi annullati, con un gruppetto agguerrito pronto a contendersi il successo. Tra questi Fisichella, che ha rilevato il volante da Gai, si dimostra quello più in "palla", passando dalla quarta alla seconda posizione nello spazio di pochi giri. Prima un sorpasso alle Acque Minerali sulla Lamborghini di Vedel, seguito da uno alla Rivazza sulla vettura gemella condotta da Zampieri. In questo modo il pilota Ferrari si trova ad una manciata di secondi da Fassler ma, esattamente come accaduto nella prima corsa con Gai, lo svizzero è riuscito a tagliare per il primo il traguardo con un margine molto risicato. Con un giro in più Fisichella avrebbe probabilmente potuto tentare un vero attacco, ma anche il secondo posto non è assolutamente da buttare in ottica campionato. Il podio è stato completato dalla Huracan di Zampieri, impegnato in un intenso duello con la Ferrari 488 di Mancinelli (quarta) e la Lamborghini di Palma. Più indietro invece l'altra vettura del team Antonelli, con Vedel scivolato indietro fino alla sesta piazza, che ha preceduto l'Huracan del team Ebimotors affidata a De Castro-Piccioli. Per quanto riguarda la classe Super Gt Cup, Valente-Perolini hanno completato la doppietta, stesso epilogo verificatosi nella Gt Cup con la Porsche di Merendino-Di Benedetto che ha bissato il successo di gara1.

Dopo il round inaugurale di Imola, la coppia Fisichella-Gai vanta dieci punti di vantaggio in campionato su Fassler-Baruch mentre, cinque lunghezze più indietro, ci sono Veglia-Vedel. Con questa situazione di classifica, il Campionato Italiano Gran Turismo dà l'appuntamento per il weekend dell'11-13 maggio, con la prima e unica trasferta stagionale sul circuito francese di Le Castellet.

Alessio Sambruna

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