Se Lewis Hamilton continua a volare, la Red Bull sembra aver rimesso le ali. Dopo le emozioni ed i colpi di scena vissuti nel corso della sessione mattutina a Budapest (complice lo spettacolare incidente che ha visto come protagonista Sergio Perez), la seconda ora e mezza di prove libere svoltesi sul toboga ungherese non ha regalato novità in vetta alla classifica dei tempi, con l'inglese ancora a farla da padrone, ma ha riproposto il team di Milton Keynes quale inaspettato protagonista, su un circuito dove le doti del propulsore non rappresentano la componente primaria. Una lieta notizia soprattutto per Daniel Ricciardo, fermatosi lungo il tracciato con la propria Power Unit in panne, anche se dalla Red Bull hanno fatto sapere che si trattava di un motore giunto alla fine del proprio ciclo vitale, con l'australiano dunque che non rischia alcunché in vista delle qualifiche di domani.

In ogni caso, la Mercedes (almeno con Hamilton) ha confermato la propria supremazia: il campione del mondo in carica, fresco di nuovo (e alquanto appariscente) tattoo di stampo "felino", è apparso in gran forma in questo inizio di weekend, bissando al pomeriggio la migliore prestazione ottenuta nelle FP1 ed affermandosi quale unico pilota in grado di scendere sotto la barriera dell'1'24". Una prestazione capace di spaventare gli avversari, ed in particolar modo il compagno Nico Rosberg, a suo agio nella simulazione del passo gara ma in difficoltà con la mescola Soft, tanto da non essere riuscito ad andare oltre il quarto tempo a sette decimi dal rivale ed alle spalle anche delle due Red Bull. Inconveniente di Ricciardo a parte, le due RB11 si sono mostrate in gran forma sul circuito magiaro, candidandosi al ruolo di serie antagoniste a Williams e Ferrari per il ruolo di...inseguitrici delle Mercedes. Già, perchè a parte le due inarrivabili Frecce d'Argento, la battaglia per il terzo gradino del podio "virtuale" appare più allargata e incerta che mai, con il team di Grove e la scuderia di Maranello che, dopo essersi parzialmente nascoste in questa prima giornata, sono chiamate a mettere in mostra il proprio potenziale a partire da domani. La giornata non è stata però esente da inconvenienti, almeno in casa Ferrari: dopo una prima sessione decisamente tormentata, caratterizzata da un guaio di natura elettrica per Vettel e dal cedimento dell'ala anteriore per Raikkonen, il pomeriggio è filato via liscio per le SF15-T, non senza però due testacoda compiuti dal tedesco, evidentemente ancora alla ricerca del limite sull'insidioso tracciato ungherese. Mentre Vettel non è riuscito ad andare oltre il settimo tempo, alle spalle anche della Toro Rosso di Sainz, meglio è andata al pilota finlandese, quinto e piuttosto soddisfatto a fine sessione.

In grande ripresa si è però mostrata anche la McLaren, quasi incredibilmente protagonista di una giornata senza i classici intoppi che sin qui avevano caratterizzato l'annata del team di Woking: Alonso ha ottenuto l'ottava prestazione proprio alle spalle di Vettel, mentre Button si è piazzato 12° dietro a Verstappen e alle due Williams. Tra i protagonisti mancati i due piloti della Force India: Hulkenberg e Perez non sono infatti scesi in pista nelle FP2, dopo il crash di cui è stato autore il messicano in mattinata causato dal cedimento della sospensione posteriore destra. Un problema sul quale i tecnici della scuderia indiana stanno ancora indagando, tanto da preferire di mantenere prudenzialmente le vetture ferme al box. Per quanto riguarda le condizioni della pista, i piloti hanno come di consueto trovato un asfalto piuttosto "sporco" e carente di grip, il quale andrà comunque progressivamente gommandosi durante il weekend. Altro fattore da tenere in considerazione è il caldo: al pomeriggio l'asfalto ha incrementato notevolmente la propria temperatura, con i piloti che si sono trovati a dover gestire una situazione assai differente rispetto al mattino, anche relativamente alla gestione delle gomme. A tal proposito, da sottolineare il notevole gap evidenziatosi tra le due mescole (Soft e Medium) portate in questa circostanza da Pirelli, vicino addirittura ai 2" in luogo della previsione di 1"2-1"5 stimata in precedenza dalla casa milanese: una situazione atipica per questa stagione, che potrebbe influenzare non poco la gara per quanto concerne le strategie. Da domani si torna in pista: anche se, inevitabilmente, un pensiero sarà sempre dedicato a colui il cui nome era oggi presente su tutte le vetture e su tutti i caschi. Presente, Jules, soprattutto nel cuore e nella mente di chi non può dimenticare una ferita ancora aperta.

Marco Privitera

Gp Ungheria - Prove libere 2:

1. Lewis Hamilton (Mercedes W06) - 1'23"949 - 36 giri
2. Daniil Kvyat (Red Bull RB11-Renault) - 1'24"300 - 29 giri
3. Daniel Ricciardo (Red Bull RB11-Renault) - 1'24"451 - 16 giri
4. Nico Rosberg (Mercedes W06) - 1'24"668 - 34 giri
5. Kimi Raikkonen (Ferrari SF15-T) - 1'25"134 - 30 giri
6. Carlos Sainz (Toro Rosso STR10-Renault) - 1'25"599 - 37 giri
7. Sebastian Vettel (Ferrari SF15-T) - 1'25"660 - 26 giri
8. Fernando Alonso (McLaren MP4/30-Honda) - 1'25"752 - 31 giri
9. Valtteri Bottas (Williams FW37-Mercedes) - 1'25"882 - 35 giri
10. Felipe Massa (Williams FW37-Mercedes) - 1'25"920 - 31 giri
11. Max Verstappen (Toro Rosso STR10-Renault) - 1'25"935 - 19 giri
12. Jenson Button (McLaren MP4/30-Honda) - 1'25"994 - 32 giri
13. Pastor Maldonado (Lotus E23-Mercedes) - 1'26"090 - 36 giri
14. Felipe Nasr (Sauber C34-Ferrari) - 1'26"379 - 36 giri
15. Romain Grosjean (Lotus E23-Mercedes) - 1’26”442 - 39 giri
16. Marcus Ericsson (Sauber C34-Ferrari) - 1'26"831 - 29 giri
17. Roberto Merhi (Manor 04-Ferrari) - 1'29"113 - 29 giri
18. Will Stevens (Manor 04-Ferrari) - 1'29"115 - 28 giri
19. Sergio Perez (Force India VJM08-Mercedes) - s.t.
20. Nico Hulkenberg (Force India VJM08-Mercedes) - s.t.

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