Il Mondiale 2014, possiamo dirlo, ha avuto il finale che si meritava: nessuna polemica, nessuna ingiustizia sportiva causa doppio punteggio, bei gesti più o meno sinceri da parte dei suoi protagonisti e, soprattutto, un titolo assegnato con pieno merito. Non solo: l’appuntamento di Yas Marina ha riassunto in una sola gara tutti gli aspetti chiave del campionato appena concluso, proiettando tutto il Circus direttamente nel 2015.

Lewis Hamilton si laurea così per la seconda volta Campione del Mondo, vincendo in modo autorevole la gara ed evitando che la tanto criticata regola dei doppi punti falsasse un campionato che lo ha visto esprimersi al massimo del suo potenziale. Dopo il fattaccio di Spa, la lotta col compagno di squadra Nico Rosberg è tornata sui binari giusti ed è oggettivamente andata oltre ogni più rosea previsione di sportività e correttezza. E alla fine, anche se nell’atto conclusivo non siamo stati deliziati da un duello in pista, è stata una sfida entusiasmante che ha mostrato il valore di entrambi i suoi protagonisti.

Giusto che il Mondiale sia andato a un pilota in grado di vincere ben 11 Gran Premi, così come giusto è tributare al suo avversario il merito di altrettante pole position, di aver combattuto fino alla fine e di aver voluto onorare la sua straordinaria stagione concludendo la gara con una macchina a mezzo servizio, andandosi infine a complimentare col compagno prima della cerimonia del podio. Il 2015 appare ora tutto in discesa per il team Mercedes; Nico, più volte considerato di fronte alla sua unica opportunità di titolo iridato, ha dimostrato a tutti di potersela giocare ad armi pari anche il prossimo anno.

Facce sorridenti anche in casa Williams, che conferma lo stato di ottima forma di macchina e piloti conquistando il secondo e il terzo gradino del podio. Massa è stato di nuovo protagonista e unico in pista a poter impensierire le Frecce d’Argento, mentre Bottas ha recuperato dopo un avvio difficile meritandosi appieno il quarto posto in graduatoria piloti e la promozione da sorpresa di stagione a concreta realtà della Formula 1. Vedere un team storico come quello di Sir Frank nelle posizioni di testa fa bene a questo sport e l’auspicio è che per il prossimo campionato possa candidarsi seriamente al ruolo di anti-Mercedes.

Rimanendo in zona sorrisi, ha dei buoni motivi per sfoderare il suo big smile anche Daniel Ricciardo, altro protagonista assoluto del 2014, che a Yas Marina porta a casa uno stupefacente quarto posto partendo dalla pit-lane e rifilando al compagno neo-ferrarista Sebastian Vettel (come lui partito dai box) ben quattro posizioni e 35” di distacco. Il modo migliore per la Red Bull di raddrizzare un weekend che rischiava di essere totalmente compromesso dalla penalità inflitta dai commissari dopo le qualifiche e proiettarsi verso un 2015 all’insegna della riscossa.

Il piano di riscossa Ferrari è invece definitivamente passato dalle mani di Fernando Alonso a quelle di Seb, che firmando si è caricato sulle spalle il peso della ricostruzione di un team complesso e sempre sotto i riflettori, nonché quello (da non sottovalutare) legato all’eredità di Michael Schumacher, di cui dalle parti di Maranello sperano possa diventare l'erede a tutti gli effetti. Tornando alla gara, l’annata disastrosa delle Rosse non ha risparmiato neppure quest’ultimo appuntamento, concluso con due modestissimi piazzamenti al nono e decimo posto. I saluti di rito di un Nando ormai già con la testa a Woking sono stati comunque festeggiati con tanto di magliette celebrative, mentre le dichiarazioni di stima e di amore si sono sprecate sin dal venerdì: ma l'impressione è che una parte dei tifosi ferraristi non vedesse l’ora di liberarsi dell’ego ingombrante dell'asturiano e dei suoi mal di pancia. Gli stessi che non si fidano troppo delle sue belle parole e che sperano che l’accoppiata Raikkonen-Vettel riporti il Cavallino ai piani alti. La ricostruzione, va da sé, non sarà né veloce, né indolore, ma il clima di rivoluzione si fa sempre più insistente ora che anche il traghettatore Marco Mattiacci è stato rimpiazzato da Maurizio Arrivabene, volto noto a Maranello e in tutto il Circus, attorno a cui verrà riorganizzata la Ges, anche se potete scommettere che altre teste salteranno a breve.

Un altro personaggio di spicco che può dirsi soddisfatto è Jenson Button, ottimo quinto. Il futuro dell'inglese rimane ancora incerto, ma i donuts a fine GP sapevano tanto di saluto alla Formula 1. Vedremo se gli ottimi risultati ottenuti di recente frutteranno al Campione del Mondo 2009 un altro anno alla corte di Ron Dennis o se, al contrario, nel suo futuro ci sarà una nuova sfida in qualche altra categoria. Certo è che, alla Formula 1 di oggi, tenersi un pilota dello spessore (sportivo e umano) di Jenson potrebbe solo giovare. Ultima nota di merito per le due Force India di Hulkenberg e Perez, che chiudono rispettivamente al sesto e settimo posto coronando una stagione tutto sommato positiva che vede i suoi piloti nella top 10 e il team al sesto posto della classifica costruttori. I giochi sono chiusi ma il Circus non si ferma: da domani i team saranno in pista per i primi test, dando quindi il via ufficioso alla Formula 1 2015. Il countdown per Melbourne è partito!

Stefano Russo

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