La Formula 1 riparte dalla Cina (direzione Barhain, sede del prossimo appuntamento stagionale) con una certezza: per il momento è duello Mercedes-Ferrari, come si è potuto evincere sul circuito di Shanghai quest'oggi, anche se c'è da dire che la differenza tra i due team è stata più marcata rispetto a ciò che era lecito attendersi soprattutto dopo le prove libere del venredì. Ma andiamo ad analizzare più nel dettaglio la gara dei singoli team.

MERCEDES

Seconda doppietta stagionale colta senza nessun tipo di affanno e preoccupazione ma in Mercedes temono la Ferrari: i componenti fatti spedire in fretta e furia dalla casa madre hanno, in effetti, impedito alla vetture di Stoccarda di consumare in maniera eccessiva gli pneumatici ed evitare un'altra Malesia. L'unico pericolo, oltre alla Ferrari in pista, può essere rappresentato dalla diatriba interna che, sottotraccia, si sta sviluppando all'interno del team con l'insofferente Rosberg (per la terza volta dietro ad Hamilton) che ha attaccato il compagno di squadra in conferenza stampa.

FERRARI

Anche oggi ottima gara del Cavallino che ha colto l'ennesimo podio e portato Raikkonen al 4° posto. Ci hanno provato i due alfieri della Rossa a mettere pressione al duo Mercedes, con gomme soft soprattutto, ma una volta montate le medium per le Ferrari non c'è stato altro da fare che accodarsi e portare punti iridati a casa, utili per il prosieguo della stagione. Rispetto al passato è piacevole notare come sul piano strategico non si attendano le mosse degli altri ma si cerchi una varietà di soluzioni tali da permettere il cosiddetto undercut.

WILLIAMS

Vicini alla Ferrari in qualifica, a distacchi abissali in gara dalle stesse Rosse. E' questa la metamorfosi della Williams dal sabato alla domenica, con Massa e Bottas che una volta sopravanzati da Raikkonen dopo poche curve, hanno percorso praticamente in solitario i 56 giri del tracciato cinese, salvo poi "rivedere" gli avversari a causa del ricompattamento del gruppo in occasione della safety car. Le difficoltà di telaio della FW37 si sono chiaramente palesati sul circuito di Shangai dove solo l'utilizzo del Monkey Seat, un'appendice areodinamica molto piccola piazzata sul supporto inferiore dell’ala posteriore che serve per migliorare l’interazione dell’aria calda che arriva dal cofano e va verso l’alettone posteriore, ha permesso di portare un pò più avanti le vetture di Grove, altrimenti attardate dopo le prime libere e con i piloti che si lamentavano della mancanza di carico soprattutto all'avantreno. In Barhain le cose non dovrebbero cambiare mentre è da Barcellona, dove la maggior parte dei team porterà delle novità, che si potrà capire in che modo proseguirà la stagione per la Williams.

LOTUS

Costantemente dietro i primi, soprattutto Grosjean, la Lotus sembra trasformata rispetto all'anno passato. La power unit Mercedes ha sicuramente dato una grossa mano al team di Enstone ma nel complesso la vettura sembra essere particolarmente efficace su qualsiasi tipo di tracciato, il che potrebbe garantire due vetture costantemente a punti. Cosa che non è accaduta quest'oggi con Pastor Maldonado, autore di una gara costellata da errori ma anche di sfortuna nel caso della collisione con Button che ha costretto al ritiro il venezuelano.

SAUBER

Due vetture in zona punti ancora una volta. Grazie alla power unit Ferrari il team svizzero si propone come quarta forza del Mondiale e si conferma come sorpresa di questo inizio di stagione. La possibilità di togliersi soddisfazioni sempre più maggiori è lì dietro l'angolo, anche se bisognerà sfruttare qualche defaillances di chi precede.

RED BULL

Altro weekend in chiaroscuro per le "lattine", con Ricciardo in zona punti solo per le disgrazie altrui e con Kvyat ritirato per noie alla power unit Renault. L'inizio di stagione è sicuramente da dimenticare ma per Barcellona sono in arrivo 40 Cv in più da parte del motorista francese e l'utilizzo del muso corto, bocciato nei crash test pre-stagionali. Il tutto per garantire più del misero punticino racimolato oggi dall'australiano.

FORCE INDIA

11° posto per Perez, ritiro dopo poche tornare per Hulkenberg: è questo il magro bilancio della scuderia indiana che, attualmente, paga la presentazione (con relativa messa in pista) tardiva della VJM08. E dal Gp d'Austria è prevista una vera e propria versione B della vettura che dovrebbe permettere ai due piloti di risalire lo schieramento. Da qui fino a Spielberg l'obiettivo sarà di stringere i denti e provare ad ottenere il massimo dal pacchetto attuale.

MCLAREN

Di positivo l'aver portato due macchine al traguardo. Non ci si potevano aspettare miracoli dopo la Malesia e infatti non ne sono arrivati. Sia i vertici del team che i piloti (più Alonso a dire il vero) predicano ottimismo e pronosticano di poter vincere un Gran Premio da qui alla fine della stagione, ma più che reale convinzione appare un tentativo di far sembrare meno cupa una situazione disastrosa, cioè la voce 0 alla casellina punti in classifica.

TORO ROSSO

Gara sfortunata per il team di Faenza che ha visto svanire un piazzamento a punti (con il sempre più sorprendente Max Verstappen) nella battute finali causa l'ennesimo guasto della power unit Renault che, sommato al testacoda nelle fasi iniziali di Sainz Jr. ed i problemi al cambio sempre per lo spagnolo, non fanno che aumentare i rimpianti per la Toro Rosso che anche in Cina ha dimostrato la consistenza di una vettura nettamente di un altro passo rispetto alla "sorella maggiore" Red Bull.

MANOR

Aver passato la tagliola del 107% e aver terminato la gara con entrambe le vetture è il miglior risultato auspicabile per un team messo sulla griglia più per volere di Ecclestone che dello stesso team. Il futuro è tutt'altro che rose e fiori, visto e considerato il risicato budget a disposizione.

Vincenzo Buonpane

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