Nulla di nuovo sotto i ponti: a monopolizzare la prima fila della 6 Ore del Fuji, gara valida per il WEC, sono state le due Toyota TS050 Hybrid. Brendon Hartley e Kazuki Nakajima hanno rifilato otto decimi alla vettura gemella di Lopez e Kobayashi. Pole per l’equipaggio Jackie Chan DC Racing formato da Ho-Pin Tung e Gabriel Aubry in classe LMP2. Più combattuta la sfida in LMGTE Pro, in cui a mettere tutti i riga è stata la Porsche di Lietz-Bruni che ha preceduto la Ferrari di Pier Guidi-Calado. In GTLM Am pole position per la Porsche divisa da Felipe Fraga e Ben Keating.

Come previsto le Toyota sul circuito di casa hanno fatto la parte del leone in LMP1, conquistando la prima fila della gara nipponica che partirà domani. Kazuki Nakajima è stato l’autore del crono più veloce in 1’24”822, mentre il suo co-equiper Brendon Hartley ha siglato il secondo in 1’25”205, segno che il neozelandese si è già ben adattato alla vettura giapponese. Nulla hanno potuto Kobayashi e Lopez che, sommando i tempi, hanno accumulato un distacco di circa otto decimi. La Rebellion di Gustavo Menezes e Norman Nato è stata la migliore fra i prototipi a combustione endotermica: la vettura svizzera ha chiuso ad un secondo abbondante dai leader. Anche se la Ginetta di Simpson-Robertson si era portata a pochi centesimi dal secondo posto, prima che quest’ultimo si girasse causando l’esposizione della bandiera rossa. Quarto crono per l’altra Ginetta condotta dal nostro Luca Ghiotto (all’esordio ufficiale) ed Egor Orudzhev. Per la gara di domani è prevista una passerella Toyota ma attenzione al meteo, e alla probabile pioggia, che potrebbe scompaginare le carte.

In LMP2 la pole è andata all’Oreca del Jackie Chan DC Racing, grazie all’ottima prestazione dell’equipaggio formato da Ho-Pin Tung e Gabriel Aubry. Questi hanno preceduto lo United Autosport di Hanson-Albuquerque, con quest’ultimo che con un colpo di reni ha fatto retrocedere la Jota Sport di Davidson-Gonzalez in terza posizione. Dodicesimo posto assoluto, e ultimo di classe, per l’unica Dallara in pista quello del nostro Cetilar Racing: l’equipaggio italiano ha fatto tutto il possibile per sopperire alla supremazia del telaio Oreca, ma cercheranno in tutti i modi di rifarsi domani conquistando punti pesanti in ottica campionato.

Come da tradizione in LMGTE Pro c’è stata la lotta più accanita per la conquista della pole: ad avere la meglio è stata la Porsche 911 RSR con Richard Lietz, autore di un crono strepitoso in 1’37”356, coadiuvato dal nostro Gianmaria Bruni che in precedenza aveva conquistato la terza posizione. Secondo posto per la Ferrari 488 GTE con Calado, che nel suo ultimo tentativo, ha scalzato l’Aston Martin di Nick Thiim. Quarto posto per l’altra Ferrari di AF Corse di Rigon-Molina, seguita dall’Aston Martin di Martin-Lynn; addirittura ultima di classe l’altra Porsche dei campioni in carica Estre-Christensen, con quest’ultimo che nel suo tentativo è andato in testacoda rovinando la vettura.

In LMGTE Am là pole è andata alla Porsche Project 1 di Ben Keating e Felipe Fraga. Solamente al ventitreesimo posto assoluto la Porsche del nostro Cairoli che ha preceduto la Ferrari di Fisichella-Castellacci-Flohr.

Michele Montesano