In realtà, neanche Fernando Alonso era stato risparmiato da problemi, visto che lo scorso 26 febbraio era finito fuori pista a causa di un cedimento nella sospensione posteriore destra della sua nuova MCL33.

Questa mattina, una volta recuperata l’auto numero 2 (spinta ai box dopo essersi fermata lungo il rettifilo dei box) il team ha speso diverso tempo prima di poter individuare il problema che ha bloccato il belga già ad inizio sessione. Alla fine la causa è stata individuata in un blackout elettrico, legato probabilmente alla batteria.

Dopo aver risolto quanto successo in mattinata, Vandoorne è tornato in pista nel pomeriggio, ma dopo un totale di 38 tornate percorse si è presentato un altro problema sulla monoposto inglese, che ha costretto ancora una volta al lavoro i meccanici del team. Questa volta è stata una perdita di pressione idraulica a causare il secondo stop di giornata.

Vandoorne ha dichiarato a fine sessione: "Oggi è stata particolarmente dura. I problemi non sono stati di grossa entità, ma abbiamo comunque voluto analizzarli attentamente per essere pronti in vista della giornata di domani. Purtroppo nel pomeriggio si è alzato molto vento, dunque i tempi ottenuti non sono stati molto significativi. Speriamo comunque di aver risolto tutti i problemi e poter girare con continuità nelle prossime giornate".

Nonostante il tanto voluto cambio di power unit, a quanto pare i grattacapi di affidabilità in casa McLaren non sono ancora spariti quando mancano solo altri tre giorni di test prima di ritornare in pista in Australia. Ed intanto la Toro Rosso va avanti a vele spiegate...

Carlo Luciani