Dopo i primi chilometri di test, in cui i team hanno potuto constatare la bontà delle loro monoposto, si è iniziato a spingere sullo sviluppo. Finalmente si sono potuti osservare i primi step evolutivi portati dai vari team e gelosamente custoditi finora. Sono, ovviamente, soluzioni ancora embrionali, ma indicative per capire la direzione presa dalle varie scuderie riguardo lo sviluppo futuro. Vediamo, nel dettaglio, le principali novità introdotte dai team.

Mercedes La prima della classe si è confermata tale: la W10 è stata un martello pneumatico mantenendo una costanza nei tempi davvero disarmante: i due piloti hanno effettuato diversi long run in simulazione gara. Il programma di sviluppo della Stella si svolge sulla falsariga delle passate stagioni: non si bada al tempo ma alla costanza e al rendimento complessivo. A differenza delle prime due giornate dove la Mercedes aveva palesato un inserimento in curva, soprattutto nella prima e seconda piega, non sempre preciso il team tedesco ha corretto il tiro dotando la sua monoposto di un’inedita soluzione sulla sospensione anteriore. Nello specifico il puntone del push-rod è collegato al portamozzo per mezzo di un Bracket (cerchio verde): questa soluzione permette di provare ulteriori configurazioni delle geometrie delle sospensioni con l’obiettivo di migliorarne la guidabilità garantendo una regolazione ancora più accurata per la W10. Ferrari Il team di Maranello ha stupito in positivo per l’affidabilità e la facilità con cui ha ottenuto interessanti riscontri cronometrici: oltre al più esperto Vettel anche Leclerc si è subito trovato a suo agio con la monoposto di Maranello. Tutti gli addetti ai lavori sono rimasti sorpresi nel non vedere montati gli specchi soffiati sulla SF90: in Ferrari hanno fatto un ulteriore step evolutivo migliorando la fluidodinamica interna della monoposto dotandola di vistose prese d’aria, in stile Mercedes, in corrispondenza della fine dell’Halo, inoltre la cornice delle imboccature delle pance si sono visti dei micro flap (riquadro verde) che hanno l’obiettivo di velocizzare il flusso ed estrarre calore. Hanno fatto una breve apparizione, con Leclerc, i famigerati cerchi forati posteriori anche sulla Ferrari: la versione portata dagli uomini in rosso, e prodotta dall’italiana OZ Racing, presenta delle protuberanze lungo la campana molto simile a quelli Mercedes (freccia rossa). La funzione di tale soluzione è di migliorare l’estrazione del calore abbassando, di conseguenza, le temperature di esercizio degli pneumatici, oltre a migliorare la qualità dei flussi che investe il retrotreno. Red Bull La monoposto anglo-austriaca, da sempre leader nell’assetto Rake che predilige il carico generato dal fondo, quest’anno si è trovata leggermente spaesata: infatti nelle prime giornate ha caricato in maniera evidente l’ala anteriore a discapito di quella posteriore. Il risultato è che la monoposto era poco stabile nelle curve veloci e nei rapidi trasferimenti di carico ma, nonostante ciò, sono riusciti ad ottenere buoni tempi. Nella terza giornata è apparsa un’ala posteriore leggermente più carica proprio (freccia verde) per compensare l’assetto è cercare il giusto bilanciamento fra i due assi, la prestazione è stata mascherata dal quinto tempo di Verstappen ma i dati raccolti sono incoraggianti e sono un’ottima base su cui partire in vista dei prossimi test. Racing Point Piccole, ma interessanti, novità anche per l’ex Force India: è stato montato un fondo piatto che prevede le famose “creste” (frecce verdi) portate per la prima volta dalla Ferrari nella passata stagione. Obiettivo della soluzione è migliorare il flusso che investe la zona coca cola gestendo la flessione del fondo e il relativo effetto sigillo, oltre al deleterio tyre squirt. Alfa Romeo Racing Il team ex Sauber nella terza giornata di test si è ben comportata ottenendo il miglior crono della mattinata con Raikkonen, ottenuto con il compound Pirelli più morbido la C5, la monoposto si è comportata in maniera perfetta dimostrando un’ottima stabilità. A facilitare ciò ci ha pensato il nuovo fondo piatto dotato di uno slot ad altezza pance (freccia verde) e numerose soffiature oblique davanti agli pneumatici posteriori (freccia gialla) per meglio gestire il tyre squirt, inoltre è presente una piccola deriva (freccia rossa) per espellere l’aria al di fuori dello pneumatico. Novità riguardo al cofano motore: ora è dotato di una piccola pinna (freccia gialla), stile McLaren, e alla sua estremità è fissata una Deck-Wing molto arcuata (freccia verde) per cercare, lavorando in sinergia con l’alettone posteriore, di stabilizzare ulteriormente il retrotreno. Per studiare entrambe le soluzioni i tecnici Alfa hanno cosparso l’intero retrotreno di paraffina verde. Articolo e grafiche a cura di Michele Montesano