Le modifiche regolamentari, seppur minime, hanno costretto i progettisti ad un lavoro extra per colmare il gap aerodinamico derivante dalla mancanza delle appendici aerodinamiche, oltre a ripulire il flusso che investe la presa dinamica del motore modificata dalla presenza dell’Halo.

f1 2018 alto

Halo
È senza dubbio la novità più importante e “sconvolgente” per il mondo della Formula 1. Si tratta di un grande passo in avanti per la sicurezza del pilota, ma allo stesso tempo esso ha creato numerosi grattacapi agli ingegneri sia a livello aerodinamico che di peso.
L’Halo, una struttura in titanio tubolare, pesa tra i sei-sette chilogrammi (questo spiega l’incremento del peso minimo delle monoposto in specifica 2018 che passa a 733 Kg) ma verrà fissato al telaio delle vetture mediante rinforzi proprio in corrispondenza dei tre attacchi, con conseguente incremento di materiale e peso oltre che innalzamento del baricentro della vettura.
I tecnici, per compensare questo peso extra, sono stati costretti a limare il peso di altri componenti, sperando di raggiungere il peso minimo; la tendenza, come nel caso della Mercedes, è quella di ridurre il passo delle vetture andando ad intervenire sul distanziale tra il motore ed il cambio, o modificando le geometrie delle sospensioni.
Altro punto molto importante è l’impatto aerodinamico provocato dal dispositivo: infatti l’aria, andando ad impattare sulla struttura in titanio, modifica il flusso d’aria che normalmente va ad alimentare l’Airbox e (di conseguenza) il motore, riducendo sia l’efficienza aerodinamica della monoposto (andando ad aumentare il drag, ovvero la resistenza all’ avanzamento) che aumentando i consumi del motore endotermico.
Proprio per questo è stato concesso ai team di modificare, attraverso carenature e mini-flap, il dispositivo per indirizzare i flussi e ridurre le scie negative verso il resto del corpo vettura (è stato provato brevemente dalla McLaren nei test di fine stagione).

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Pinna di squalo
Anche la pinna, giudicata da molti fra cui Adrian Newey "anti-estetica", verrà abolita andando a ridurre drasticamente le dimensioni del cofano motore.
Le ripercussioni, a livello aerodinamico, saranno rilevanti soprattutto nei curvoni veloci, dove la pinna aiuta a mantenere stabile la vettura andando a generare carico sull’asse posteriore che solitamente tende a scivolare, incrementando l’aderenza e la motricità nell’uscire dalle curve.
Unico vantaggio è la riduzione del peso, e del conseguente baricentro, oltre ad un lieve miglioramento riguardo la resistenza all’avanzamento.

T-Wings
Come conseguenza dell’abolizione della pinna anche le famose T-Wings scompariranno dalla loro posizione abituale, non andando a lavorare più in sinergia con l’alettone posteriore, bensì verranno traslate in una posizione più ribassata (come aveva fatto già la Williams nella passata stagione) e andando ad agire nella zona vicino allo scarico motore.

Monkey Seat
Anche le piccole appendici posizionate sulla zona sopra la struttura deformabile del cambio saranno abolite. A pagarne le conseguenze saranno tutti i team: infatti nella passata stagione avevamo assistito ad un vero e proprio fiorire di appendici che, oltre a generare carico aerodinamico, avevano lo scopo (lavorando in sinergia con il diffusore) di generare una depressione in grado di “schiacciare” il posteriore all’ asfalto.

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Power Unit
Detto dell’Halo, che ridurrà l’efficienza del motore termico, anche la parte elettrica sarà chiamata a svolgere un ruolo gravoso e complicato: infatti durante tutta la stagione potranno essere utilizzate solamente tre Power Unit senza incorrere in penalità.
Nello specifico, ogni gruppo moto-propulsore sarà chiamato a reggere all’incirca 3500 chilometri: un lavoro davvero gravoso se si considerano gli stress termici e meccanici ai quali saranno sottoposti.

In questi giorni assisteremo alle prime presentazioni delle nuove monoposto, ma le vere novità inizieranno a vedersi, in minima parte, nei test ed in seguito a Melbourne. Non ci resta che attendere e scoprire cosa avranno architettato gli ingegneri dei vari team.

Testi e disegni di Michele Montesano