1827 giorni di dramma umano ancorché sportivo; cinque anni in cui le sorti del pilota più forte di sempre, la leggenda, vive una vita parallela e inspiegabile, lontana, rinchiusa, difficile e senz'altro dolorosa. L'assoluta mancanza di informazioni permette solo di ipotizzare le sue condizioni, di formulare congetture e una quantità di commenti, rumors, pettegolezzi. Dall'assenza di notizie reali sulle sue condizioni scaturisce l'odiosa raffica di speculazioni che a cadenza regolare affollano di fake news il web e non solo. Non sappiamo come sta Michael Schumacher e probabilmente non lo sapremo ancora a lungo. 

La domanda morbosa 'Come sta davvero?' si rincorre ciclicamente e si scontra con il desiderio di sapere e il dovere d'informare, ma anche con l'impeccabile e stoico lavoro di Sabine Kehm, storica addetta stampa del campione, di protezione e controllo di tutte le notizie che circondano le sue condizioni dal giorno dell'incidente occorso sulle nevi di Meribel. Neanche un frammento di informazione è mai trapelato in questi anni, per un desiderio di riservatezza voluto dalla famiglia, che ha scelto di vivere un dolore composto e lontano dai riflettori. 

Proprio alla vigilia del suo 50° compleanno che celebrerà il 3 gennaio, quando a Maranello gli sarà dedicata una mostra sulle gloriose gesta che l'hanno trasformato nel messia di tutto il popolo ferrarista, a portare nuovamente in alto il nome della famiglia è il figlio Mick, fresco campione di Formula 3 pronto al debutto in Formula 2 con il team Prema. Un ideale passaggio di consegne, struggente ma romantico, degno della migliore sceneggiatura scritta a tavolino dal destino. Un nuovo Schumacher che si affaccia al mondo della F1 così a lungo dominato quasi come un affare personale: nel momento in cui un nuovo campione, una nuova leggenda, avvicina e prova a insidiare i record di papà considerati fino a poco tempo fa assolutamente irraggiungibili.    

Di tutta la vicenda, a stupire, rimane l'incessante tam tam che contraddistingue ciclicamente la degenza di Michael: sicuramente complicata e difficile e proprio per questo riservata e discreta. Un'attesa, quella di tutti noi, sporcata e tradita nella sua nobile essenza da un susseguirsi di notizie false e completamente inventate, fatte circolare ad arte da personaggi pronti a tutto per una manciata di click. Presunte rivelazioni accompagnano ogni anniversario dell'incidente, e costringono puntualmente l'entourage di Schumacher ad amare smentite che fanno ripiombare tifosi tutti ed appassionati nel limbo da cui non si riesce a uscire. Lo stesso Jean Todt, grande amico del campione e di tutta la famiglia, pur sostenendo di vedere Michael un paio di volte al mese, non ha mai dato qualche indicazione più precisa sul suo stato di salute. Per quanto è dato sapere, al momento nulla permette di ipotizzare le condizioni di Michael Schumacher, né l'entità del danno cerebrale che ha subito. Dunque siamo purtroppo certi che il triste teatrino di supposizioni e fake news continuerà, alle spalle di una lotta composta e tenace che il campione più amato sta affrontando. #KeepfightingMichael

Stefano De Nicolo'