La storia di Robert Kubica rimarrà impressa nella storia: l’incidente nel campionato Rally del 2011 mette a serio repentaglio l’utilizzo dei suoi arti superiori. Nonostante questo, dopo un lungo periodo di riabilitazione, a distanza di sei anni, Kubica torna alla guida di una Formula 1, testando nel 2017 una vecchia Renault. Da quel momento la sua carriera torna a decollare e lo porta nel 2018 ad essere pilota riserva del team Williams e poi ufficiale nel 2019.

La firma del contratto che gli consentirà di prendere parte a tutte e ventuno le tappe del Mondiale 2019 è arrivata però dopo un periodo di riflessione, durante il quale Kubica ha potuto vagliare altre opportunità, tra le quali quella di diventare pilota sviluppo del team Ferrari, proprio la scuderia alla quale era destinato per il 2012. Il polacco è tornato a parlare proprio circa questa opportunità che egli stesso dice di aver declinato con grande difficoltà.

“Ho avuto qualche opportunità che ritenevo molto allettante e non è stato facile dire di no” – ha esordito il pilota polacco ad Autosport. "Alla fine sono un pilota e voglio correre, anche se non corro da molto tempo questa mentalità ha vinto. Sono felice di aver preso questa decisione perché è una grande sfida."

"Non è facile diventare un pilota di Formula 1: non è facile convincere le persone che puoi farlo e puoi stabilirti in un paddock di F1. Devi avere molta voglia di farlo perché ho attraversato questo 12 anni fa ed alla fine pensato di avere la forza per farlo di nuovo. Non sono preoccupato o spaventato da questa sfida e penso che tutto possa funzionare.”

"Ho una grande opportunità e questo è un lieto fine al termine di un lungo viaggio che ho fatto. Quando guido la vettura devo tenere a mente che devo dare informazioni e feedback di qualità e che sono in grado di offrire un buon passo senza rischiare nulla."

"Devo cambiare questo approccio un po' perché ora devo lavorare di più per la squadra, come facevo prima ed allo stesso tempo lavorare per me stesso. Devo concentrarmi su cose diverse che potrebbero essere utili quando corro. È un approccio un po' diverso.”

Chiosa finale sulla possibilità di avere un ruolo come pilota sviluppo del team Ferrari: "Sapevo cosa avrei voluto fare, ma a volte le cose sono un po' più complicate di quanto sembrino dall'esterno.”

Samuele Fassino