Di certo, l'eredità raccolta dalla precedente gestione rappresenta un fardello ancora pesante: oltre ai guai di carattere economico (la struttura di Enstone, come noto, era ormai prossima al collasso), anche i ritardi accumulati dal punto di vista tecnico hanno condizionato pesantemente l'attuale stagione, iniziata con una vettura che altro non è se non un'evoluzione di quella scesa in pista nell'annata 2014. Un progetto, di fatto, che ormai mostra inevitabilmente la corda dal punto di vista aerodinamico, e sul quale i tecnici sono intervenuti in extremis per poterlo riadattare alla power unit francese, dopo la partnership con Mercedes dell'anno precedente.

Insomma, esserci è già stato un successo: ma questo non significa che a Enstone non si siano dati da fare per pianificare al meglio il futuro. A partire dal ruolo di team principal, ormai assunto da Frederic Vasseur, mentre per il futuro il nome di James Allison in qualità di direttore tecnico è stato più volte accostato alla scuderia, dopo la separazione di quest'ultimo dalla Ferrari. Sul fronte piloti, finora Magnussen (forte della sua esperienza in McLaren) si è mostrato il più maturo e concreto, anche se in termini velocistici il debuttante Jolyon Palmer non ha assolutamente sfigurato nel confronto con il danese. Entrambi, però, sono tutt'altro che sicuri della riconferma in chiave 2017: non è un mistero, infatti, che la Renault sia alla ricerca di un pilota di primo piano, dal quale ripartire per la stagione del rilancio. Sergio Perez è il primo nome della lista, anche se tra i pretendenti non mancano nemmeno i giovani Ocon e Sirotkin. Intanto, c'è comunque da finire un campionato, possibilmente nel migliore dei modi. Il che significa puntare a guadagnare almeno una posizione nella classifica Costruttori. Ma per fare ciò, sarà necessario terminare più di una volta in zona punti nelle restanti gare. Un'impresa che, per la Renault vista sino a questo momento, appare tutt'altro che alla portata.

Marco Privitera

 

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