La Redbull è la migliore del lotto?

L'1:18.047 fatto segnare da Daniel Ricciardo nella mattinata della sesta giornata dei test collettivi in corso di svolgimento a Barcellona, ci permette di iniziare a parlare seriamente di prestazioni cronometriche. La Red Bull è nata sotto una buona stella si diceva a Barcellona,la settimana scorsa, e la sensazione è per il momento confermata anche nella seconda settimana di test. Il tempo di Ricciardo si prende i titoloni e il distacco di quasi quattro decimi rifilato alla Mercedes (con una mescola di vantaggio), entusiasma i tifosi della scuderia di Milton Keyes. Ma di contro c'è una Mercedes che si scopre poco, a dire il vero, ma a tratti mostra quello che potrebbe essere il suo potenziale, cerchiamo di capire:

Ricciardo ha realizzato la sua migliore prestazione cronometrica con la gomma più soft della gamma proposta da Pirelli, la hypersoft. Il suo crono (1:18.047) è arrivato dopo che il pilota australiano aveva realizzato un 1:18:9 con gomma ultrasoft, migliorando quindi la prestazione fra le due mescole di circa un secondo.

Nel run precedente a quello in cui ha ottenuto il miglior crono di giornata, Ricciardo aveva realizzato un 1:18.3 all'inizio di un run di sette giri, che dava la sensazione che i tempi si potessero abbassare, arrivando persino a sfondare il muro del 1.17.

Redbull al limite di prestazione?

Non lo sappiamo. Dipende dalle mappature del motore, da qualche chilo di carburante in più o in meno che potrebbe cambiare la situazione, comunque oggi il limite delle "lattine" è parso essere quello del 18 basso.

La Mercedes può arrivare a quel tempo?

Se si guarda la classifica finale dei tempi si scopre che oggi la Mercedes si è presa 0.353s dalla Redbull con Hamilton,  che con gomma Ultrasoft, si è fermato ad 1.18.4. Anche Bottas nel pomeriggio ci ha provato, ma senza successo, fermandosi ad 1:18.5, preferendo poi concentrarsi sui long run.

Con la stessa gomma,la ultrasoft, la Redbull ha fatto registrare come miglior crono 1.18.9, tempo che se paragonato a quello della Mercedes risulta essere più alto di mezzo secondo. Ma la vera notizia è  che la Mercedes ha ottenuto 1.18.9 con gomma medium e in run abbastanza lungo! 

Infatti il potenziale della Mercedes di Hamilton  va "visto" nei run precedenti, effettuati per larga  parte con la gomma medium: short run per cercare il tempo con il risultato di abbassare progressivamente la migliore prestazione cronometrica fino ad arrivare ad 1:18:9 che con questa mescola è un grande tempo. Ricordate la scorsa settimana, quando il campione del mondo aveva realizzato con questa gomma 1:19:3 facendo urlare al miracolo molti addetti ai lavori? Considerate le differenti condizioni climatiche, la prestazione delle frecce d'argento è davvero ottima e ancor di più se consideriamo che questo tempo è stato realizzato in un long run di dieci giri, staccando il crono al quinto giro, quindi con serbatoi discretamente pieni; la dimostrazione che Hamilton, con le medium oggi, poteva abbassare notevolmente il proprio crono. Ma l'anglo caraibico non lo ha fatto concentrandosi su altre mescole: con gomme  Supersoft ha realizzato il crono di 1:18:7 mentre con Ultrasoft  1:18:4.

Balza immediatamente all'occhio che le differenze tra le varie mescole non sono cosi chiare come ci si aspettava,ma soprattutto si deve notare come fra Medium e Ultrasoft ci siano solo sei decimi di differenza, mentre in casa Redbull si sono avuti nove decimi fra Ultrasoft e Hypersoft.  Quindi la Mercedes poteva stare tranquillamente davanti alla Redbull anche se non possiamo sapere se quei cinque decimi che ci sono con la stessa gomma ultrasoft sono reali. Resta il fatto che il giro con gomma medium di Hamilton fa davvero tanta impressione.

E la Ferrari?

Il 1:19.5 di Vettel con gomma Soft realizzato in un run abbastanza lungo non ci permette di poter analizzare in nessun modo la scuderia di Maranello, che si sta nascondendo in maniera particolare sia negli short run che nei long run. Aspettiamo se nei prossimi giorni, scenderanno in pista un po' più scoperti e mostreranno il loro vero potenziale.

Francesco Magaddino