Il campionato 2017 certamente resterà nella storia se non dal punto di vista agonistico, con la vittoria di Hamilton su una Mercedes dominante (anche se i numeri testimoniano una supremazia meno netta di quanto si sia effettivamente visto in pista), quantomeno dal punto di vista tecnico: vetture più larghe, più veloci, gomme più grandi e il ritorno massiccio del ruolo dell'aerodinamica in fase di progettazione. L'attenzione all'aerodinamica però ha nella difficoltà di effettuare dei sorpassi il suo rovescio della medaglia. In generale belle le gare di quest'anno, alcune anche molto avvincenti, ma i sorpassi, pochi. Il minimo nell'era del DRS: 435 in totale durante l'anno, con una media di 21,8 sorpassi per gara, con il minimo (deprimente) raggiunto in Russia, con una sola manovra; il record invece in Azerbaijan, con ben 42 sorpassi, favoriti dal lungo rettilineo del circuito di Baku. Daniel Ricciardo è il campione di questa speciale classifica con 43 sorpassi all'attivo, di cui ben 13 nel Gran Premio di Gran Bretagna, mentre Verstappen ed Hamilton sono stati i piloti meno superati in stagione: solo due volte. Il campione inglese si conferma anche quello con il maggior numero di giri in testa (527), ed il detentore della velocità media più alta in gara (243,626 km/h) a Monza, che si conferma la gara più rapida dell'anno corsa in un'ora e 15 minuti; Baku invece la più lunga con 2 ore e 3 minuti, il Messico quella con la velocità più alta raggiunta (Vettel 362,4 km/h).

Altro elemento distintivo della stagione sono state le gomme: le nuove Pirelli più larghe del 25% hanno permesso di abbattere i tempi sul giro in tutti i circuiti del mondiale, abbassando la pole position in media di 2,450 secondi e il giro veloce in gara di 2,968 secondi. Quattro piste in particolare hanno visto un abbassamento del tempo in qualifica superiore ai 3 secondi: Cina, Ungheria, Singapore e Giappone. A Spa-Francorchamps addirittura si è avuto un clamoroso miglioramento di 4,191 secondi al giro rispetto alla pole di Rosberg del 2016 (anche se rispetto all'anno prima la Pirelli ha portato un mescola più morbida). Proprio il nuovo design dell coperture ha permesso di aumentare in maniera chiave la velocità di percorrenza di alcune curve chiave del mondiale, in particolare a Barcellona in curva 3 (passata 212 a 248 kmh) e curva 9 (da 215 a 245 km/h), Silverstone (la Copse è passata da 260 a 290 km/h), e a Spa (Pouhon da 253 a 289 km/h). 

Il generale passaggio verso mescole più morbide intrapreso dalla Pirelli (con l'arcobaleno previsto per il 2018) porterà verso un maggiore degrado, con l'obiettivo di differenziare le strategie ed aumentare il numero dei pit-stop: 533 quelli effettuati durante il 2017, con una media di 26,7 per gara, 1,5 a pilota. L'obiettivo è portarli a 2 differenziando e rendendo più morbida la scelta delle mescole rispetto a quest'anno. 

38.788 sono stati in totale i pneumatici forniti dalla casa milanese nel corso della stagione: gomme slick, da bagnato e tutte quelle per le varie sessioni di test; tutte riciclate dopo l'utilizzo in pista. La Supersoft è stata la gomma più usata della stagione con 118.729 km all'attivo, davanti a soft (94.893 km) e ultrasoft (83.465 km). La gomma preferita dal campione del mondo Hamilton? La soft: con cui ha percorso 4696 km. Infine le temperature dell'asfalto, la più alta registrata in gara in Bahrain: 56° C, la più bassa in Cina: solo 13°.

Stefano De Nicolo'