Per la gara di Austin la Pirelli ha portato le stesse specifiche di gomma viste in Messico (C2, C3 e C4) e una novità interessante in chiave 2020: due treni (per pilota) di gomme morbide con specifica relativa alla prossima stagione da testare durante le prove libere odierne.

La casa milanese, fornitore unico di pneumatici in Formula 1, ha assegnato ad ogni pilota impegnato nelle FP del venerdì due treni "prototipo" di gomme C4 (dunque dalla parte più "morbida" della scala di durezza, che anche nel 2020 dovrebbe andare da C1 a C5) prodotti in base alle specifiche deliberate per la prossima stagione, frutto degli sviluppi nei test dedicati (sostenuti durante l'anno), ed approvate con il test di Barcellona, tenuto intorno a metà Ottobre dai tre top team del campionato.

Stando a quanto dice Mario Isola, "Austin è sempre stato rinomato per lo spettacolo, dentro e fuori dal tracciato: quest'anno (e la cosa è particolarmente significativa) è il luogo dove le scuderie potranno provare per la prima volta le gomme dell'anno prossimo, durante le prove libere del venerdì; questo è soltanto un assaggio iniziale del composto C4 del 2020, prima che le scuderie possano testare la gamma completa ed omologata delle gomme per l'anno prossimo nella due giorni di test a Dicembre, subito dopo il GP di Abu Dhabi; Austin contiene un po' di tutto in termini di tipologia di curva e ha un asfalto abbastanza interessante, quindi dovrebbe essere un buon posto dove provare queste nuove gomme per la prima volta".

Il test, in linea teorica, è molto utile per le scuderie, che possono provare le gomme dell'anno prossimo (in modo particolare per quelle che non sono state convocate all'ultimo test di Barcellona e per quelle che hanno provato altre composizioni durante l'anno), e per la Pirelli, che può attingere ad una base più estesa di dati sui quali impostare lo sviluppo.

Attualmente non è dato sapere quali siano state le risultanze relative alle coperture 2020 che le varie scuderie hanno raccolto durante la giornata, ma è chiaro come le temperature piuttosto basse trovate ad Austin e le sconnessioni del tracciato non abbiano aiutato a svolgere al meglio i programmi. Inoltre, buona parte delle scuderie ha confinato il test nelle prove del mattino (quelle più fredde), utilizzando il pomeriggio per le prove in configurazione long-run per la gara.

Anche se tra il 2019 e il 2020 non ci dovrebbero essere grossi scossoni a livello di regolamento, le risultanze delle prove sui nuovi composti probabilmente non sono molto utili per fare comparazioni cronometriche, ma hanno sicuramente fornito qualche dato importante da spendere sui progetti (già in essere) delle monoposto del 2020.

Luca Colombo