LA GARA. Allo spegnimento dei semafori le Ferrari di Vettel e di Raikkonen mantengono le prime due posizioni, con il finlandese che accenna un principio di sorpasso all’esterno del compagno di squadra salvo poi desistere. Alle loro spalle Hamilton, lamentatosi nel giro di formazione di problemi di temperature alle gomme, perde la posizione a danno di Verstappen. L’olandesino, subito aggressivo, va lungo a curva 2 andando a centrare la Red Bull gemella di Ricciardo, costretto al ritiro. Incidente che obbliga la direzione gara all’ingresso in pista della Safety Car, per permettere ai commissari di pista di rimuovere la RB13 numero tre dell’australiano.

La vettura di sicurezza resta sul tracciato fino al quinto passaggio, con Vettel che comanda la gara seguito da Raikkonen, Bottas, Verstappen e Hamilton. Alla ripartenza Vettel mantiene la leadership, con Verstappen (penalizzato con 10”, da scontare durante la sosta, per il contatto con Ricciardo) che tiene a bada Hamilton, così come Sainz riesce a contenere Alonso.

Davanti Vettel imprime un ritmo forsennato, guadagnando terreno su Raikkonen e sul gruppo di testa. Nel corso del 25° giro, il tedesco però comunica di avere un problema allo sterzo, con il volante che tira verso sinistra. Guaio che costringe il leader del Mondiale a tirare i remi in barca, perdendo un po’ del vantaggio che si era costruito. Il primo tra i big a rientrare ai box è Bottas (passa da supersoft a soft) al 30° giro, seguito da Hamilton (31°), Vettel (32°) e Raikkonen (33°), con quest’ultimo che si lamenta con il team (“Avevo ancora ritmo”, la comunicazione del finlandese con il proprio ingegnere) che – a suo modo – avrebbe dovuto lasciarlo fuori ancora per qualche giro. L’unico del gruppo di testa che prosegue è Verstappen. Strategia che, chiaramente, porta l’olandesino in testa alla corsa seguito da Vettel, Raikkonen, Hamilton e Bottas.

Il passaggio alle coperture soft rivitalizza Bottas e Hamilton, in ombra fino a quel momento, che iniziano a recuperare terreno nei confronti delle Ferrari. Al 42° tocca a Verstappen effettuare il pit-stop, rientrando in pista 5° con Vettel che torna leader del GP. Al 45° giro la Mercedes ricorre al classico gioco di scuderia: Bottas si allarga alla fine del rettilineo principale, lasciando strada a Hamilton che sale così al terzo posto. Con strada libera davanti a sé, l’inglese si mette alla caccia di Raikkonen, ma il finlandese non si lascia intimorire riuscendo a conservare ottimamente la piazza d’onore fino alla bandiera a scacchi. Vettel, favorito anche dall’ottima protezione del compagno di squadra, conquista la quarta vittoria stagionale lanciando un messaggio importante alla concorrenza in vista del prosieguo della stagione.

Hamilton invece scivola al quarto posto, lasciando (a malincuore) spazio alla Mercedes gemella di Bottas che riprende quella terza posizione persa nel precedente team order. Al quinto posto termina la gara un ottimo Verstappen, che approfittando della gomme più fresche arriva a pochi decimi dal duo della Stella. Completano la Top Ten Fernando Alonso (autore del giro più veloce), che riesce ad avere la meglio sul giovane connazionale Carlos Sainz; a seguire le Force India di Perez e Ocon che riscattano un sabato da dimenticare e Stoffel Vandoorne.

Ora la Formula Uno si concede la classica pausa estiva, anche se i team saranno ancora impegnati sulla pista dell’Hungaroring per i test collettivi che si svolgeranno martedì e mercoledì.

Il Mondiale ripartirà l’ultimo weekend di agosto nel mitico scenario di Spa-Francorchamps. 

Piero Ladisa

 

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