Non hanno avuto molto da dire le FP2 disputatasi all'Hungaroring, a causa della pioggia che ha condizionato la seconda parte di sessione. I piloti ne hanno quindi approfittato per testare le proprie vetture in vista di una qualifica che potrebbe essere bagnata, dopo il miglior tempo fatto registrare da Pierre Gasly nei pochi giri percorsi su gomme slick.

E' stato un pomeriggio piuttosto interlocutorio a Budapest, con la pioggia che ha recitato un ruolo da vera protagonista in occasione della seconda sessione di prove libere, al punto da rendere gli ultimi 45' utili solo al fine di andare alla ricerca del giusto equilibrio in vista di un'altra giornata (quella di domani) che potrebbe presentare condizioni meteo analoghe.

Almeno dal punto di vista prettamente statistico, la Red Bull può togliersi una soddisfazione, avendo piazzato entrambe le proprie vetture al vertice della classifica: Pierre Gasly ha infatti ottenuto il migliore riscontro cronometrico in 1:17.854, precedendo il compagno di squadra Max Verstappen per soli 55 millesimi. Da sottolineare però il fatto che il francese abbia utilizzato in occasione del proprio giro veloce la copertura Soft, mentre l'olandese sia quasi riuscito ad eguagliare la sua prestazione con gomma Medium.

In terza piazza, con gomma Hard, si è invece piazzato Lewis Hamilton (al top nella sessione mattutina) con il crono di 1:17.995, confermandosi dunque su ottimi livelli in questo avvio di week-end. Note finalmente positive anche per Valtteri Bottas, il quale dopo essere stato costretto a saltare le FP1 per la sostituzione della PU, è riuscito ad inanellare 18 tornate staccando il quarto tempo. A seguire la Renault di Ricciardo e la Ferrari di Leclerc, sicuramente ancora in cerca di risposte dopo una prima sessione non esaltante ed un lavoro pomeridiano compromesso dalle bizze del tempo. Nella top ten spazio anche per Hulkenberg, Giovinazzi e kvyat, mentre Vettel ha chiuso in 13° posizione senza essere riuscito a trovare un giro realmente competitivo nella prima parte.

Ma ad attirare suo malgrado l'attenzione è stato Alex Albon, protagonista di un incidente nei minuti iniziali che ha causato anche l'esposizione della bandiera rossa: il thailandese ha commesso un errore, pizzicando l'erba con le ruote di sinistra all'ingresso della curva 14, ovvero quella che immette sul rettilineo del traguardo. Il risultato è stato inevitabile: macchina partita per la tangente e finita contro le barriere poste all'esterno della via di fuga. Seri danni per la sua Toro Rosso, illeso il pilota, che dunque ha chiuso la sessione senza nemmeno un giro cronometrato.

Da Budapest - Marco Privitera