La doppietta Ferrari a Singapore travolge e cancella le Frecce d'argento. Una strategia sbagliata ostacola Lewis Hamilton, che chiude fuori dal podio (4°) davanti a Valtteri Bottas, mai incisivo in gara. Già dopo la qualifica di ieri, lo sguardo di Lewis Hamilton aveva impressionato. Per la sorpresa con cui l'inglese si era dovuto inchinare alla prestazione di Leclerc, ma anche perché forse già intuiva le difficoltà della sua macchina in gara.

Il campione inglese non è infatti mai stato veramente pericoloso per il monegasco, né veramente in grado di poter lottare per la prima posizione.

Tutto gira male oggi in Mercedes; il ritmo gara non è quello travolgente espresso venerdì e il pentacampione non è aiutato neanche dalla sua squadra, che gli ritaglia una strategia aggressiva ma sfortunata, rischiosa e nefasta. Il piano è rimanere in pista per qualche giro dopo il pit stop dei ferraristi: con gomma ancora in buone condizioni e traffico che i due in rosso si ritroveranno davanti di lì a pochi giri pare un azzardo ben congegnato. Ma al muretto non hanno fatto i conti con il cliff della gomma soft che, dopo una ventina di giri passati in coda alla Ferrari di Leclerc, ha un crollo di rendimento repentino.

La furbata si trasforma in dramma, e Hamilton si ritrova così dietro a entrambe le Ferrari ed anche a Max Verstappen. Nella seconda parte di gara, con le continue Safety Car, non riesce neanche l'assalto finale al podio, a sancire un fallimento totale (e preoccupante) su quella che doveva essere una pista totalmente favorevole a Mercedes. In questo sta la grandezza dell'impresa Ferrari (oltre che negli aggiornamenti finalmente funzionanti alla perfezione); il weekend da dietro la lavagna per il team di Toto Wolff invece termina con una riflessione profonda su quello che il team sta vivendo, dopo le tre vittorie Ferrari. Due successi, a Spa e Monza, attesi per certi versi e non particolarmente preoccupanti. Inezie se paragonati allo schiaffo d'Oriente rimediato dalla SF90, che rintrona il team di Backley ed esige immediate risposte e contromisure.

Se ora la Ferrari è in grado di vincere anche su piste lente, il mondiale potrebbe anche clamorosamente riaprirsi in caso di altre debacle come quella odierna. 96 punti di vantaggio di Hamilton su Leclerc e 102 su Vettel sono un margine di sicurezza notevole, ma non c'è da stare tranquilli contro questa Ferrari così in palla e un Valtteri Bottas che al tempo stesso non si esprime più ai livelli di inizio stagione; oggi anonimo quinto, beffato da Kevin Magnussen anche sul giro più veloce (senza punto aggiuntivo essendo fuori dalla top ten).

Il Gran Premio di Russia servirà proprio per valutare le soluzioni di emergenza e contenimento messe in campo dalla Mercedes e vedere se il ruolino di marcia perfetto di questa nuova Ferrari saprà mantenere il suo slancio.

Stefano De Nicolo'