La strategia, partendo da così lontano, non poteva che essere aggressiva. E così hanno fatto le due Red Bull: scattate con gomme soft, hanno approfittato dell'asfalto liscio e poco abrasivo del tracciato di Sochi per rimontare tutto il gruppo fino alle posizioni di testa, e fermarsi a pochi giri dalla fine per la sosta. Quasi incontenibile la risalita di Verstappen: partito ultimo ha infilato un sorpasso dopo l'altro, ritrovandosi dopo tre giri già sesto. Una progressione furiosa che lo porta al comando della gara fino a una manciata di giri dalla fine, quando viene incalzato da Hamilton che prova anche a sorpassarlo in pista. E' costretto dunque a fermarsi per il cambio gomme e chiude quinto, venendo eletto, giustamente, Pilota del Giorno, proprio nella giornata in cui celebra il 21° compleanno. Interrogato al tal proposito sul suo futuro entro 10 anni, ha peraltro candidamente ammesso che per allora avrà conquistato come minimo quattro titoli mondiali. Talento puro, anche a parole.

Simile a quella di Vestappen la gara di Ricciardo: attardato nel finale dalla sostituzione del muso danneggiato, chiude sesto la sua gara di rimonta. Meraviglioso settimo è invece Charles Leclerc, anche lui ormai assolutamente a suo agio nel ruolo di baby fenomeno, e anch'egli pronto, almeno a parole, a puntare al titolo già nella sua prima annata in rosso. Gara regolare per il monegasco della Sauber, che cederà il sedile ad Antonio Giovinazzi, che anche qui ha mostrato una capacità di adattamento importante su una pista per lui nuova; merito di una Sauber forse mai così in forma nella sua storia, ma anche di un talento ormai riconosciuto e di una maturità mentale senz'altro molto importante. Leclerc è l'ultimo dei non doppiati davanti alla Haas di Magnussen, coriaceo ottavo, e le due Force India. Ancora scaramucce tra i due piloti del team inglese, coinvolti in una bagarre senza fine fatta di sorpassi e attacchi continui, via radio e non solo. C'è l'evidente sensazione che la continua tensione tra i due sia figlia, oltre che di una continuo confronto in pista, anche dal fatto che solo uno dei due riuscirà a conservare il sedile per la prossima stagione (Perez) a discapito dell'altro. Ancora anonime le Renault che chiudono lontano con Hulkenberg e lontanissimo con Sainz, che termina appena davanti all'imbarazzante Sirotkin alla guida di una Williams indegna del nome che porta. Bocciata in toto la Toro Rosso, con non più di un paio di centinaia di metri percorsi da Hartley e Gasly.

Stefano De Nicolo'