Un botto molto forte, un incidente che non dovrebbe succedere. Una falla nella sicurezza che non ci si aspetta su un circuito di Formula 1, che riceve il nullaosta per competizioni motoristiche di massimo livello. Certo è che all'ultima apparizione nel calendario della Formula 1, un incidente di questo genere lascia un brutto ricordo del circuito di Sepang e tutta l'organizzazione del Gp della Malesia. 

Un incidente molto pericoloso, verificatosi in una curva veloce, con la macchina del pilota francese che conclude la sua corsa contro le barriere con un gran botto. La sua gomma posteriore destra esplode e si distrugge passando su una griglia divelta dal passaggio della macchina di Valtteri Bottas. La Mercedes del pilota finlandese al suo passaggio sul cordolo letteralmente solleva il bordo di una griglia di metallo lasciandola pericolosamente in traiettoria. Il povero Grosjean è il primo a passarci sopra e il risultato è quello che abbiamo visto. L'incidente, per quanto curioso, dà un'idea del livello di grip che queste nuove gomme riescono a garantire quest'anno. 

La dinamica dell'incidente ricorda quanto successo lo scorso anno a Montecarlo con Jenson Button che, passando accanto ad un cordolo, sollevò un tombino, per fortuna senza conseguenze. Andò bene in quella circostanza a Felipe Massa, il quale seguiva da vicino il francese della Haas e che riuscì per pochi centimetri ad evitare l'insidia. La griglia incriminata rimase comunque attaccata al cordolo senza volare via. Fortunato dunque il brasiliano ma anche ironico, che riuscì a prenderla con una battuta: "Ho già preso una molla in faccia, ci mancava pure un tombino"!

In ogni caso un grave incidente, un episodio inaccettabile per un impanto che ospita la Formula 1 ma anche altre categorie come la MotoGP e non solo. Una leggerezza, forse, da parte degli steward della Fia, addetti al controllo della pista nei giorni precedenti il fine settimana: un episodio che in ogni caso cozza contro quella che è la filosofia della Federazione nei confronti dei costruttori, che devono rispettare standard di sicurezza elevatissimi e regole molto rigide. 

Stefano De Nicolo'