Nella sala stampa del Paul Ricard, come da tradizione del giovedì, è andata in scena la press conference che ha visto coinvolti gli idoli locali Pierre Gasly e Romain Grosjean, oltre a Nico Hulkenberg, Carlos Sainz e il nostro Antonio Giovinazzi. Tanti i temi trattati, con inevitabile domanda finale sul "caso Montreal".

I primi a prendere la parola sono Pierre Gasly e Romain Grosjean, ai quali viene chiesto le sensazioni in vista del loro Gran Premio di casa e l'emozione provata nel corso della partita benefica per Jules Bianchi, giocata mercoledì sera: "Sì, penso che siamo abbastanza fortunati perché non abbiamo avuto il Gran Premio di Francia per molti anni; è appena tornato in calendario l'anno scorso, quando ho iniziato la mia prima stagione completa in F1. Mi sento abbastanza fortunato ad avere questa possibilità di fare una gara di casa, con tanta gente. Penso che la Francia sia sempre stata parte di questo sport ed è bello riaverla e sì, sono davvero entusiasta per questo fine settimana. Partita di ieri (mercoledì, ndr)? Abbiamo giocato per l'associazione di Jules, con tutta la famiglia, quindi è stato bello essere tutti insieme sul campo, per ricordarlo. Poi ho avuto un'altra attività con Sébastien Ogier, come copilota, che è stata piuttosto intensa. Non ero al volante ma è stato davvero impressionante, quindi davvero piacevole finora", ha esordito il pilota della Red Bull.

Inevitabili le domande sulle aspettative per il weekend, con la Honda che qui al Paul Ricard ha portato la terza specifica di power unit: " Abbiamo una nuova specifica,la terza. L'ultimo che abbiamo introdotto è stato più sul lato dell'affidabilità, questo sarà focalizzato maggiormente sulle prestazioni, ma non ci aspettiamo un enorme guadagno da esso. Penso che le prestazioni complessive saranno leggermente aumentate, ma non è che cambierà in modo massiccio, o riusciremo a catturare i team davanti a noi in maniera consistente. Vediamo cosa possiamo fare durante il weekend. Ci darà un po 'di più in gara, ma non dovrebbe farci guadagnare in qualifica. Spero di essere più competitivo rispetto al Canada, anche perchè qui il layout dovrebbe adattarsi meglio al nostro pacchetto. E' vero che ci sono dei rettilinei, che sono ancora un pò complicati per noi,  ma penso che abbiamo dei nuovi pezzi sulla macchina, che dovrebbero permetterci di essere più competitivi del Canada".

La parola passa al pilota della Haas, il quale parte dall'analizzare la situazione del team americano, molto spesso incostante nelle prestazioni delle gare precedenti: "Fino a qui la nostra stagione è stata simile ad un ottovolante. Se disporremo di un buon pacchetto, potremmo lottare per le posizioni di centro gruppo e, chissà, magari con la Red Bull. Mi sento preparato meglio rispetto allo scorso anno? Non so, l'anno scorso il setup non era male, quindi penso che abbiamo un buon punto di partenza. Penso che le condizioni di questo weekend saranno piuttosto calde, quindi dobbiamo assicurarci di ottenere il meglio da tutto in le condizioni (gomme e raffreddamento e tutto il resto sulla vettura) per non avere una brutta sorpresa domenica. Quindi il set-up di base credo sia già abbastanza buono, dovremo solamente mettere a punto tutte le componenti per ottenere le migliori prestazioni in gara".

Weekend fondamentale anche per il nostro Antonio Giovinazzi, a cui è stato consegnato negli scorsi giorni il trofeo Bandini: "E' stato davvero bello e sono davvero orgoglioso di ricevere questo importante trofeo. L'elenco dei piloti che mi hanno preceduto è davvero incredibile, e ora sento molta responsabilità dopo questo premio. E' stato davvero bello guidare su strade normali, è stata davvero una buona giornata". Ritornando al weekend di gara: "La pista è sconosciuta per me, avendoci fatto solamente due giorni nel 2017 e con una F2. Ho lavorato al simulatore, e vedremo domani. Bilancio fin qui? Nelle ultime tre gare direi che abbiamo faticato un po 'di più rispetto alla prima parte della stagione. Il centrogruppo è molto compatto, quindi piccoli dettagli possono fare la differenza, stiamo cercando di trovarli. Quindi stiamo lavorando duramente con il team, credo nella mia squadra, come penso che la squadra stia credendo in me, e abbiamo solo bisogno di lavorare duro e ottenere un buon risultato".

La battaglia per le posizioni a centrogruppo è un tema che viene affrontato anche da Nico Hulkenberg che si rivela piuttosto fiducioso per il weekend francese: " Il margine tra i team di metà gruppo è davvero stretto, e qualsiasi dettaglio può fare la differenza. Ovviamente questo weekend è molto importante per noi, ma penso che l'approccio sia come ogni altra gara. Stare calmo e fare quello che devi fare, ma ovviamente vogliamo ottenere un altro risultato di squadra come in Canada. Progressi fatti? Se si guardano i risultati prima del Canada e poi la gara di Montreal sembra siano stati fatti, ma io credo che il più delle volte siamo rimasti vittime delle circostanze. Penso che il passo di gara sia sempre stato piuttosto buono, ma per varie ragioni spesso siamo stati compromessi sulla posizione di partenza, venendo da dietro. È molto difficile guidare quando sei a centro gruppo in gara. Quindi, onestamente, sento che la macchina è sempre stata piuttosto competitiva, ma abbiamo avuto un sacco di problemi e anche errori umani che sono accaduti nei primi cinque-sei weekend dell'anno. E abbiamo pagato quel prezzo. Per me, Montreal è stato uno dei primi fine settimana in cui siamo rimasti puliti, non abbiamo commesso errori e abbiamo fatto un buon lavoro e subito abbiamo ottenuto una buona ricompensa".

Chiosa finale sul caso "Vettel-Hamilton" con i cinque piloti che hanno espresso la loro opinione in merito. La prende con ironia Hulkenberg che esordisce: "Ma c'è stata una penalità? Non l'ho notata sulla stampa! A parte tutto, la mia opinione è che si sia trattato di un episodio di gara. E' difficile controllare una macchina sull'erba, così come rientrare in pista dato che non hai la piena aderenza. In termini di regolamento, penso che ci siano giudizi diversi ogni fine settimana, con stewards differenti, quindi credo non sia un problema modificare la regola ora". Si mantiene più neutrale Grosjean che, comunque, affronta pure lui la difformità di giudizio in alcune situazioni: "Penso che tutto ciò che facciamo in pista abbia una linea guida e una regola e quindi è molto difficile uscire da quelli. In generale credo che ci siano troppe linee guida con sanzioni applicate a quella linea guida e talvolta due sanzioni che possono essere molto diverse ... due incidenti che possono essere molto diversi ma con la stessa penalità. Prendo un esempio: ho attraversato la linea di uscita dei box a Monaco con una parte della mia ruota, ho ottenuto una penalità di cinque secondi e un punto della mia licenza e Verstappen ha avuto un contatto con Bottas ed è stato penalizzato di cinque secondi e un punto. Quindi penso che a volte è difficile per gli stewards decidere. Parlando di Seb, penso che sia l'unico a sapere se avrebbe potuto controllare meglio la macchina e lasciato più spazio sul lato destro. Non sappiamo, non abbiamo accesso alla sua telemetria e penso che solo Seb sappia se effettivamente ha visto Lewis. Non discuterò la pena, penso che non sia il mio lavoro, ma posso solo dire che Seb sa se avrebbe potuto lasciare più spazio o meno".

Telegrafico il commento di Pierre Gasly, che pur d'accordo con i colleghi, si schiera dalla parte di Vettel: "Sono d'accordo con quello che è stato detto, ma penso che sia davvero difficile quando vinci e poi dopo ti diciamo che sei il secondo. Penso che dipenda da quale prospettiva lo guardi. Penso che se guardi alla squadra di Seb, di sicuro è una penalità davvero dura. Se guardi Lewis, dici che forse avrebbe potuto vincere la gara senza questo incidente, ma penso che alla fine della giornata, quando gareggi con le auto di Formula 1 a quella velocità, spingendo al limite, queste cose accadono e fa parte dei Gran Premi. Quindi è difficile tracciare una linea, ma penso che per me sarebbe stato piuttosto duro perdere una vittoria in quel modo".

Con Vettel ma anche con i commissari Carlos Sainz: "Penso che come ogni altro tifoso di Formula 1 ero deluso quando ho visto la penalità, prima di tutto perché come pilota penso che avrei fatto esattamente lo stesso di Seb. Voglio solo raggiungere la pista e cercare di mantenere la prima posizione indipendentemente da dove si trova la macchina. Era pericoloso? Potenzialmente, ma cosa non è pericoloso in Formula 1? Penso che non ci fosse motivo di dare una penalità, ma la regola è scritta e gli stewards hanno applicato la regola. Quindi anch'io non capisco tutte queste critiche che gli stewards hanno ricevuto nelle ultime settimane, perché stanno solo cercando di fare il loro lavoro".

Chiude la press conference il nostro Antonio Giovinazzi che sulla questione si esprime in questo modo: "Penso che alla fine non è bello perdere una gara del genere, ma penso che ci siano delle regole. L'importante è che le regole siano coerenti ad ogni gara e ad ogni pilota, quindi penso che questa sia la cosa principale".

Da Le Castellet - Vincenzo Buonpane