Mattinata emblematica quella appena conclusa al Paul Ricard. Al termine della prima sessione di prove libere è stato Lewis Hamilton il più veloce, davanti a Valtteri Bottas e Charles Leclerc, con Verstappen e Vettel a chiudere la Top 5. La pista sporca e non ancora al top del grip, non ha permesso di delineare perfettamente quali siano i reali valori di forza nel weekend, anche se le FP2 di questo pomeriggio potrebbero dare molte più certezze in questo senso.

E' la Mercedes a sorridere nella mattinata del Paul Ricard. La vettura inglese, scesa in pista ben dopo le vetture della concorrenza, è sembrata fin da subito ben bilanciata e con la quasi assenza di problemi relativi alle gomme e all'aderenza, abbassando progressivamente i tempi fino ad arrivare al 1:32.738 fatto siglare da Hamilton, lontano, però, sei decimi dal crono fatto registrare nelle FP1 della scorsa stagione.

Più in difficoltà la Ferrari che, contrariamente a quanto fatto dai rivali, si è gettata immediatamente in pista con Sebastian Vettel e con Charles Leclerc. Per i due piloti programmi di lavoro differenti: il tedesco con vernice flow-viz nella zona del fondo piatto e la nuova ala posteriore, per il monegasco la stessa utilizzata nel weekend del Canada. Al termine della giornata Leclerc ha accusato quasi 4 decimi dal battistrada, mentre il gap di Vettel si è attestato sul secondo. Al il tedesco, nei minuti finali, è stata montata la stessa ala di Montreal, per evidenti prove comparative.

Gi altri? Bene le Red Bull e le McLaren, con Verstappen (autore di un innocuo testacoda) immediatamente dietro Leclerc e con Gasly (anch'egli autore di un fuoripista) 6°. Buona mattinata anche per il tem di Woking che ha piazzato Lando Norris in 7a posizione e Carlos Sainz in 8a.

Scorrendo la classifica troviamo la Renault di Daniel Ricciardo e la Toro Rosso di Alexander Albon a chiudere la Top 10. Sessione difficile per le due Alfa Romeo di Kimi Raikkonen (16°) e Antonio Giovinazzi (17°), e per la Haas di Romain Grosjean (20°). Partirà dal fondo dello schieramento, invece, Daniil Kvyat per aver sostituito la power unit, oltrepassando il limite regolamentare di tre unità.

Da Le Castellet - Vincenzo Buonpane