Pole, giro veloce e vittoria: difficilmente il weekend di Lewis Hamilton a Shanghai avrebbe potuto riservare maggiori soddisfazioni per il tre-volte campione del mondo, autore di una gara perfetta che gli ha consentito di mettere in archivio il 54esimo sigillo della carriera, il quinto sul circuito che sorge alle porte di Shanghai. Il pilota Mercedes è scattato alla perfezione al via, su un asfalto reso viscido dalla pioggia caduta nei minuti antecedenti alla gara, conservando poi la leadership per tutti i 56 giri in programma. Nessun errore, nessuna sbavatura fino alla bandiera a scacchi, quando è transitato con un margine di 6"2 nei confronti di Sebastian Vettel. Il tedesco ha mostrato di avere il passo per reggere il confronto con la monoposto di Woking, ma ha perso tempo in due fasi cruciali della gara: dapprima nella fase iniziale del primo pit stop, quando è rientrato in anticipo rispetto al rivale montando gomme slick, salvo poi ritrovarsi in quinta posizione per il contemporaneo ingresso in pista della Safety Car causata dall'incidente di Antonio Giovinazzi; in seguito, Vettel ha perso parecchi giri alle spalle di Raikkonen e Ricciardo, prima di rompere gli indugi e sferrare un doppio attacco da brivido nello spazio di pochi giri, culminato in una ruotata con l'australiano. Da quel momento, il ferrarista è riuscito a mantenere il secondo posto sino al traguardo, mettendo in scena un duello a distanza con Hamilton che forse sarebbe potuto essere più ravvicinato senza questi episodi.

Grande gara da parte di Max Verstappen. L'olandese della Red Bull, scattato dalle retrovie dopo i guai accusati in qualifica, è subito scattato alla perfezione guadagnando diverse posizioni sull'asfalto umido, riportandosi rapidamente a ridosso del gruppetto di testa ed infilando con grande "cattiveria" agonistica il compagno di scuderia. Nel finale è stato poi abile nel contenere il ritorno dell'australiano, per andarsi a guadagnare un terzo gradino del podio francamente insperato alla vigilia.

Continua invece il momento-no per Kimi Raikkonen. Il finlandese ha segnalato via radio qualche guaio in termini di potenza nella fase iniziale della gara, salvo poi portare a termine senza acuti un Gran Premio in quinta posizione, a ben 42" da Vettel. L'auspicio è che effettivamente qualche problema abbia rallentato la marcia del campione del mondo 2007, altrimenti ci sarebbe seriamente da interrogarsi sul rendimento inquietante di Iceman in questa fase iniziale della stagione. Gara da dimenticare anche per Valtteri Bottas, finito in testacoda durante la fase di neutralizzazione della gara e poi costretto alla rincorsa, prima di concludere con uno scialbo sesto posto.

Per quanto riguarda gli altri, prestazione-super da parte di Carlos Sainz, capace di portare la sua Toro Rosso al traguardo in settima piazza, ultimo dei piloti non doppiati. Altrettanto positiva la prova di Magnussen, ottavo con la Haas e apparso trasformato rispetto a Melbourne, il quale ha preceduto le due Force India di Perez e Ocon a chiudere la zona punti. Niente da fare, invece, per le due Renault (ancora a quota zero in classifica), così come per la McLaren, semplicemente disastrosa e costretta al ritiro con ambedue le monoposto (nonostante un grande Fernando Alonso). Peccato per Antonio Giovinazzi, autore di un crash nelle fasi iniziali della gara quando era in pista con pneumatici slick su asfalto ancora umido: il pugliese ha picchiato violentemente contro il muretto box dopo essere transitato su una chiazza di umido: un errore che lo aiuterà a crescere ancora più in fretta, nell'auspicio che per lui possa esserci un'altra chance in Bahrain.

Ultima nota per quanto riguarda i sorpassi: le moderne Formula 1 confermano l'inversione di tendenza, privilegiando le manovre "di qualità" rispetto a quelle agevolate dal DRS, apparso poco incisivo nonostante il lungo rettifilo di Shanghai. I piloti sono chiamati ad "inventarsi" le azioni di attacco, come dimostrato oggi dagli splendidi sorpassi: uno su tutti, quello di Vettel su Ricciardo. Roba per uomini duri, in attesa della prossima sfida, tra soltanto una settimana, nel deserto del Bahrain.

Marco Privitera

 

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