Una prova condotta magistralmente da Hamilton, capace di concludere per primo sotto la bandiera a scacchi al termine di uno stint su gomme Soft durato ben 46 giri. Un'eternità, che ha consentito al tre volte campione del mondo di condurre in porto una gara basata su una singola sosta ai box, in luogo invece delle due adottate dal muretto box della Ferrari. Vettel, autore di uno scatto superbo al via, era infatti riuscito a sopravanzare le due Mercedes, effettuando la prima sosta nel corso del giro 17 approfittando di un breve periodo di neutralizzazione con la VSC, necessario per rimuovere la McLaren di Button.

Una mossa che, se inizialmente aveva consentito al tedesco di guadagnare secondi preziosi sul rivale, alla fine non ha pagato, vista la splendida gestione di Hamilton nella seconda metà di gara. Un risultato, quello della gara di Montreal, che vede il britannico riportarsi a soli -9 in classifica da Nico Rosberg, giunto soltanto quinto dopo un contatto "sospetto" al via proprio con il compagno di squadra. Il quale, vistosi sfilato da Vettel all'interno, ha pensato di "accompagnare" il tedesco verso l'erba, dopo una leggera ruotata che ha obbligato il leader del Mondiale ad andare per prati, perdendo così numerose posizioni e vedendo compromessa la propria gara. Rosberg ha poi tentato una diffcile rimonta, venendo però rallentato dapprima da una foratura e nel finale da un testacoda al penultimo giro, nell'estremo tentativo di soffiare la quarta piazza ad un coriaceo Verstappen.

Detto di Hamilton, a gestire in maniera pressoché perfetta le proprie gomme è stato anche Valtteri Bottas, splendido terzo sotto la bandiera a scacchi e bravo ad approfittare delle peripezie altrui per portare la Williams a podio. Se la Ferrari può comunque sorridere, visto l'ottimo secondo posto di Vettel e gli evidenti progressi della SF16-H messi in mostra a Montreal, da rivedere rimane comunque la scelta del doppio pit-stop, risultata inefficace ai fini del successo finale, ma soprattutto la prestazione decisamente incolore da parte di Kimi Raikkonen, apparso per tutto il weekend ad anni luce dal compagno e soltanto sesto sotto la bandiera a scacchi. Dopo una qualifica eccellente, invece, in casa Red Bull è persino sfumato il podio, con un Verstappen comunque tornato ad alti livelli e quarto al traguardo, mentre Ricciardo ha dovuto ingoiare un altro boccone amaro con l'ennesimo problema nel pit stop ed una tattica che lo ha penalizzato nel finale, impedendogli di andare oltre un settimo posto decisamente inferiore alle aspettative.

In zona punti hanno concluso anche le due Force India di Hulkenberg e Sainz, divise da un Carlos Sainz giunto nono ed autore di un'eccellente rimonta dopo essere scattato dalle retrovie. Fuori dalla top ten, invece, Fernando Alonso, mentre Jenson Button ha dovuto abbandonare dopo pochi giri con la Power Unit Honda finita arrosto. Ritirati, oltre all'inglese, anche Massa e Palmer. Gli spunti di discussione nel dopo-gara non mancheranno, anche se il ritorno in pista è previsto già tra pochi giorni, quando le monoposto entreranno per la prima volta in azione sul nuovissimo circuito di Baku. Altra sfida, altro capitolo: ma il Mondiale è ora più aperto che mai.

Marco Privitera

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