Sfuggito ancora una volta il titolo piloti, alla Ferrari non resta che sperare nel clima pazzo di San Paolo e nelle insidie della pista per cercare di accorciare il ritardo di 55 punti dalla Mercedes, a cui basterà mantenerne 43 di vantaggio per essere matematicamente campione, e portare la sfida per il premio riservato ai costruttori fino ad Abu Dhabi.  Titolo che sembra per il momento prendere nuovamente (e decisamente) la via di Stoccarda, per celebrare ancora una volta la squadra che più delle altre è riuscita ad interpretare meglio lo sviluppo della vettura nel corso di tutta la stagione, e portare una crescita costante nel rendimento della sua W08, magistralmente condotta in trionfo per nove volte dal perfetto Lewis Hamilton. Manca poco dunque per completare la festa in Germania come a Brackley. 

Ma sono ancora parecchi i verdetti che la classifica avrà da definire. Come il terzo posto in classifica piloti, con Raikkonen, Bottas e Verstappen racchiusi in 20 punti; o ancora la sifda tra Sauber e Toro Rosso per l'ottavo (e remunerativo) posto in classifica costruttori, ed ancora il confronto diretto tra i giovani talenti Leclerc e Gasly, entrambi già promossi ai prestigiosi sedili di Ferrari e Red Bull e separati da soli due punti. Questo per citare alcuni degli aspetti più significativi del weekend brasiliano, che non potrà che ripartire da quanto accaduto 12 mesi fa con la solida vittoria di Sebastian Vettel. Un successo è quello che al tedesco manca in questo momento: sfumato il titolo ha l'imperativo di tornare sul gradino alto del podio per sancire la sua presenza tra quelli che contano e mostrare di aver rispolverato il manico che nelle ultime gare per errori e distrazioni è parso più appannato del solito. Dell'incerto clima brasiliano potrebbe approfittarne la Red Bull, che da due gare a questa parte ha ritrovato uno smalto dimenticato e non perde occasione per incensare Verstappen, mentre appieda a ripetizione e quasi in maniera scientifica il povero separato in casa Ricciardo. Ultime due fatiche per l'australiano che voleva cedere il sedile a Gasly già ad Interlagos ma è stato stoppato dalla dirigenza; un risultato di grido davanti al vivace compagno di team potrebbe essere la maniera migliore per salutare la squadra. 

Tutto questo andrà in scena su una pista magica e, anche se la seconda più corta del mondiale, bellissima. Tracciato veloce e tecnico, che proprio nella settimana in cui la FOM ha presentato con il Gran Premio del Vietnam l'ennesima apertura verso Oriente con un tracciato cittadino senz'anima, che fa rimpiangere ancor di più le piste autentiche ricche di fascino, insidie e alto tasso tecnico. Dalla beffa di Hamilton del 2007 a quella di Massa, l'anno seguente il Gran Premio del Brasile ha insegnato a non dare nulla per scontato fino alla bandiera a scacchi. E scusate se è poco.   

Stefano De Nicolo'