Il fattaccio è avvenuto nella parte conclusiva della seconda manche di qualifiche, quando mancavano ormai pochi secondi alla bandiera a scacchi. Sebastian Vettel appena concluso il suo giro veloce stava procedendo a bassa velocità, a differenza di Carlos Sainz che aveva appena iniziato il suo giro lanciato. Lo spagnolo arrivato in curva 1 si è trovato in traiettoria la SF71-H di Vettel che procedeva molto lentamente. L’alfiere della Renault, per evitare il contatto con la Ferrari, è stato costretto ad andare nella via di fuga all’esterno di curva 1 compromettendo cosi il suo ultimo tentativo.

Nell’episodio sicuramente Vettel ha le sue colpe: per prima cosa non guarda negli specchietti, azione da fare sempre all’inizio del giro di rilascio e poi rallenta in piena traiettoria cosa da sempre sconsigliata. Ma anche il muretto box ha la colpa più grave, non avendo segnalato al tedesco l’arrivo lanciato della Renault. Una situazione che sicuramente andava gestita meglio, considerando che bastava dare un’occhiata al monitor dei tempi e al gps per decifrare in tempo la situazione. Non sono certo errori da compiere quando ci si gioca un Mondiale così tirato.

Dal canto suo, Sainz ha tenuto a precisare giustamente che questo episodio non ha influito sul suo passaggio in Q3: infatti allo spagnolo è bastato il crono fatto segnare nel primo giro cronometrato della Q2, anche se  potenzialmente l'episodio che lo ha visto protagonista con Vettel poteva compromettere la sua qualifica.

Francesco Magaddino 

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