La Formula 1 piange Charlie Whiting. La notizia giunge da Melbourne, sede della prima gara della stagione in programma questo weekend. Una partenza col lutto dunque per il Circus, che piange una delle sue figure più importanti, quantomai discusse, ma certamente più rappresentative dell'intera comitiva.

Passa in secondo piano dunque, almeno per oggi, l'euforia per l'inizio della nuova stagione, l'emozione del rombo dei motori che torna a far vibrare l'asfalto.

Stellare, così si preannuncia il nuovo campionato; tutti a sifdare Hamilton, ma è la Ferrari che gioca contro tutti, in uno scenario che si preannuncia come un duello lungo tutta la stagione. Attori protagonisti Vettel ed Hamilton, con i loro scudieri Bottas e Leclerc pronti a darsi battaglia alle spalle dei giganti e a oscurare tutti gli altri. Ruolo questo che calza certamente più al finlandese che al monegasco, il cui effettivo ruolo di seconda guida in Ferrari è confermato, ma solo per il momento, in attesa di verificare il suo reale valore e quanto potrà davvero dare fastidio a Sebastian Vettel. Una fiducia a tempo quella al tedesco, dopo anni da primadonna mai impensirita da un Raikkonen modello pensionato e una squadra tutta al suo servizio. Binotto l'ha confermato: si inizia con Seb prima guida poi si vedrà.

Al di là della lotta interna alla sola Ferrari c'è un'agguerrito gruppo di piloti che tentano l'assalto alle posizioni che contano: Red Bull riparte come da qualche anno come terza forza che prova a inserirsi nella diarchia Ferrari-Mercedes, l'Alfa Romeo parte con molti favori del pronostico e una schiera di ammiratori, ma nessuno ancora sa fino a che punto potrà spingersi. La line-up Giovinazzi-Raikkonen agita le coscienze e anima i tifosi: mix perfetto di talento, simpatia, voglia di fare e un caldissimo e trasversale seguito.

Potrà, invece, essere Carlos Sainz l'uomo della riscossa per una McLaren diventata la nobile decaduta del paddock? Poche le speranze invece per la Williams, altra ex grande del passato ridotta a una barzelletta nelle mani di un meraviglioso Robert Kubica, che con straordinario coraggio e forza di volontà si riaffaccia in Formula 1 come pilota titolare.

Come sempre, palcoscenico di questo show, la città di Melbourne. La fine dell'estate australe accompagna il debutto del 2019 per una stagione che sarà lunghissima, ancora 21 gare, 21 battaglie. Le 'nuove' macchine presentano una rinnovata aerodinamica, ma la curva d'apprendimento (che è ancora in salita), promette regalare tempi sul giro che già si annunciano veloci come non mai.

In pista fra poche ora dunque con le gomme ancora e sempre protagoniste. Pirelli nuovamente fornitore unico e ago della bilancia della disputa, al netto di chi saprà adattarsi al meglio alle nuove coperture che adottano il battistrada ribassato che l'anno scorso ha creato tante polemiche e presunti vantaggi per alcuni.

Il tracciato dell'Albert Park, semipermanente, stretto e angusto, non lascia spazzo a troppi sorpassi ed alte velocità, ma incidenti e safety car sono sempre dietro l'angolo e dunque qualifiche, strategia e gestione del muretto saranno fondamentali per vincere. Una prima niente male per Mattia Binotto; ancor più dopo due anni di fila vittoriosi.

Stefano De Nicolo’