Dopo i primi test stagionali, svoltisi a Barcellona, finalmente la Formula 1 inizia sul serio e, come da tradizione, spetta al circuito di Melbourne aprire le danze. Il circuito australiano si presenta come un classico cittadino semi-permanente con un asfalto molto scivoloso, che man mano tende a gommarsi, e una sede stradale contornata da muretti che non permettono il minmo errore ai protagonisti in pista.
Dal punto di vista del carico aerodinamico il tracciato si può considerare da medio-alto: sono diverse le curve ad angolo retto, inframezzate da cambi di direzione rapidi. Per questo l’assetto deve essere molto bilanciato fra asse anteriore e posteriori in modo da avere una monoposto stabile in ingresso curva, e veloce, grazie a una buona trazione, a disimpegnarsi dalle curve lente. Nota non di poco conto l’introduzione delle nuove specifiche Pirelli: il costruttore milanese ha portato le mescole centrali ossia C2 (Hard) C3 (Medium) C4 (Soft) per andare verso un’unica sosta. Diversi team hanno portato corposi step evolutivi, andiamo nel dettaglio a scoprire le novità.
Mercedes Il team campione in carica si è presentato a Melbourne con un alettone anteriore che segue il filone già intrapreso da Alfa Romeo, Ferrari e Renault. Nello specifico la zona esterna degli upper flap si presenta molto più scarica (freccia verde) per favorire il passaggio del flusso d’aria verso l’esterno degli pneumatici anteriori, seguono le due derive poste sotto di essi (frecce azzurre) che, lavorando in sinergia con il marciapiede (freccia gialla), spingono l’aria verso l’esterno.
Mentre la paratia verticale presenta ancora lo scalino (freccia rossa) per facilitare l’outwash oltre alla svergolatura verso l’esterno. Sono state effettuate prove aerodinamiche con la vernice di paraffina sulle sospensioni anteriori: nello specifico sul Pivot e sui bracket.
Confermati i bargeboard e i deflettori, così come il fondo piatto dotato di derive o “creste” per facilitare la flessione del fondo e gestire il tyre squirt.
Interessante il lavoro di micro aerodinamica svolto sul comando di attivazione del DRS: nello specifico la carenatura in carbonio (ingrandimento) è diventata più tondeggiante e nella zona posteriore presenta un profilo seghettato (freccia rossa) per migliorare la pulizia dell’aria che investe l’alettone posteriore.
(Foto: @AlbertFabrega)
Ferrari Il team di Maranello si presenta in Australia con una vettura molto competitiva con l’unico punto interrogativo rivolto verso l’affidabilità. Confermato l’alettone anteriore con i profili alle estremità quasi neutri; da evidenziare i quattro soffiaggi dei turning vanes che lavorano in stretta sinergia con i piloni di sostegno dell’alettone anteriore (anch’essi dotati di soffiaggi) per energizzare il flusso nel sotto vettura. Molto sofisticato l’impianto frenante anteriore che cerca di imitare l’effetto dei mozzi forati: i cestelli asimmetrici presentano una forma molto articolata (con diversi tagli e soffiature) per cercare di dissipare calore e spostare l’aria verso l’esterno della monoposto evitando le turbolenze.
Anche le prese, di dimensioni generose, presentano ben sei setti con ognuno il compito di portare aria in una determinata zona cercando si smistare aria fredda da aria calda. Quasi sicuramente vedremo modifiche ad ogni GP per meglio indirizzare il flusso a seconda del layout dei circuiti. Il cofano motore presenta degli sfoghi, in coda, più ampi (in verde) segno che si vuole cercare di evacuare meglio l’aria calda.
Sul fondo piatto sono sparite le tre piccole derive poste davanti gli pneumatici posteriori evidentemente la configurazione del circuito di Melbourne non richiede questa soluzione, oppure semplicemente è stata scartata. Per quanto riguarda il posteriore è stato montato un alettone da medio carico; confermato il singolo scarico della valvola Wastegate (freccia gialla). Interessante la disposizione dei radiatori molto inclinati, formati da ben quattro pacchi radianti disposti uno sull’altro, che arrivano a toccare il fondo piatto per cercare di ridurre al minimo l’ingombro in sezione frontale mantenendo efficace l’impianto di raffreddamento.
(Foto: @AlbertFabrega; @AlessandroSala1)
Red Bull Il team austro inglese ha portato una RB15 con poche novità segno che il team si sta focalizzando nel cercare di comprendere meglio il pacchetto monoposto-Power Unit. L’alettone anteriore, che non presenta novità ai flap, è dotato di una paratia verticale con un taglio nella zona in alto vicino la ruota (freccia verde): l’obiettivo è quello di cercare di spostare aria verso l’esterno della monoposto cercando di ricreare l’effetto outwash, sicuramente vedremo maggiori sviluppi nell’arco della stagione.
Nuovi i cerchi degli pneumatici anteriori: dotati di un doppio cerchio (freccia rossa) per simulare una soffiatura ed estrarre un maggior quantitativo di aria per espellerla verso l’esterno e non disturbare aerodinamicamente la zona delle fiancate.
Interessante il layout dei radiatori: oltre ai classici disposti nelle fiancate ci sono due posti immediatamente dopo la presa dinamica queste (freccia gialla) , molto probabilmente, servono al raffreddamento dell’ERS o del cambio.
(Foto: @AlbertFabrega; @AMuS; @NicolasF1i)
McLaren Novità per il team di Woking per quanto riguarda la zona dei freni: ora al di sotto del triangolo inferiore della sospensione sono presenti ben cinque soffiature (riquadro giallo) per cercare di indirizzare quanta più aria possibile verso la zona dei bargeboard.
La zona centrale è rimasta pressoché invariata con il doppio sostegno degli specchietti retrovisori abbastanza classico. Sul retrotreno è stato montato un alettone che presenta il mainplane con un vistoso andamento a cucchiaio per cercare di aumentare il carico aerodinamico sull’asse posteriore e, sopperire in qualche modo, alla mancanza della Deck-Wing. (Foto: @AMuS)
Racing Point Come promesso da Andy Green la RP19 si è presentata a Melbourne completamente rivista. Partiamo dall’anteriore che presenta delle prese dei freni (cerchio giallo) molto articolate dotati di diversi setti per meglio incanalare l’aria, oltre a piccole derive in basso per cercare di schermare le turbolenze generate dagli pneumatici anteriori.
Evoluto anche il sistema della sospensione a Pivot (freccia verde) ora più armonizzata per cercare una migliore efficienza aerodinamica. Ma è la parte centrale che è stata interessata maggiormente: iniziamo dai bargeboard ora molto più complessi, con il primo elemento ancorato alla scocca (freccia rossa), e dotati di diverse soffiature, queste si ripetono anche sul marciapiede (freccia azzurra) con il chiaro scopo di energizzare il flusso diretto nel fondo piatto per generare più carico; tutta la struttura è sovrastata da una pinna a “boomerang” (frecce verdi) in stile McLaren per meglio direzionare il flusso alle pance.
L’ingresso delle pance laterali presenta una configurazione di scuola Ferrari: con le bocche posizionate sopra il cono anti-intrusione e sovrastate da un flap (freccia gialla), stile Red Bull, per direzionare l’aria sul sovra vettura. Anche i supporti degli specchietti retrovisori ora hanno una funzione aerodinamica per incanalare aria nelle pance in modo da ricevere aria più pulita. Rivisti i deflettori laterali: ora sono composti da due pezzi (frecce arancioni) uno verticale e l’altro orizzontale, mentre vicino le fiancate sono presenti dei flap svergolati per mantenere la vena fluida verso il retrotreno.
Presente una pinna dietro l'airbox; generose le aperture al termine del cofano motore con la pinna che sorregge la Deck-Wing (freccia verde); ancora presente il monopilone (freccia gialla) che sorregge l’alettone posteriore. (Foto: @AMuS)
Alfa Romeo Racing Confermato in toto il pacchetto visto negli ultimi test per il team Italo svizzero dotato di novità sul fondo piatto, sulla scocca e sul retrotreno. Da sottolineare che i tecnici del Biscione hanno preferito confermare la soluzione dotatata del doppio scarico della valvola Wastegate. Anche il team con sede in Svizzera na adottato un pacco radiatori composto da ben quattro elementi per meglio raffreddare la Power Unit Made in Maranello; in più sono montati due radiatori dietro l’airscope quest’ultimo sulle Ferrari e sulle Haas non dovrebbero esserci.
Toro Rosso Novità per il team faentino che si presenta con una STR14 rivista soprattutto sulle appendici alari. Sull’alettone anteriore i flap superiori si chiudono a ricciolo verso l’interno (cerchio giallo): l’obietti è quello di domare il vortice Y250 che va a lambire la zona centrale della vettura; mentre il marciapiede al termine degli endplate è dotato di un piccolo nolder per cercare di creare un effetto sigillo verso gli pneumatici anteriori.
Sul posteriore è scomparsa la Deck-Wing al termine della pinna del cofano motore; mentre l’alettone presenta un profilo pro più arcuato, quasi a cucchiaio (freccia verde), per cercare di generare più carico sull’asse posteriore. (Foto: @Toro Rosso)
Williams Il team di Grove ha cercato di correre ai ripari modificando le soluzioni tecniche ritenute illegali, per il team inglese si prevederà una stagione tutta in salita: ai piloti è stato chiesto di prestare molta attenzione e di non aggredire sui cordoli vista la scarsa disponibilità di pezzi di ricambio. La sospensione anteriore superiore, dotata di bracket, è stata modificata: nello specifico levando la giunzione in gomma, ritenuta irregolare, e sostituendola con una rigida (cerchio giallo) .
Modifiche anche ai bracci inferiori che, con la leva, creava un soffiaggio con chiari fini aerodinamici oltre a far crescere il numero degli elementi delle sospensioni a 7 quando, da regolamento, possono essere al massimo 6.
Levato anche lo specchietto concavo, che riduceva la visibilità posteriore si piloti, con uno dotato di due supporti (frecce rosse  e verdi) che incorniciano il retrovisore creando diversi soffiaggi per velocizzare l’aria.
Rivista la Deck-Wing, ancorata alla pinna del cofano motore, dotata di un profilo più sinuoso (freccia azzurra) con un nolder alla fine per cercare di generare più carico, oltre ad essere fissata con un ulteriore profilo (freccia rossa)  verso il basso per irrigidire la struttura. (Foto: @AMuS)
Articolo e grafiche a cura di Michele Montesano