C'è un pizzico di malinconia nello sguardo di Fernando Alonso, presente al via di quello che (potrebbe) essere il suo ultimo Gran Premio in Formula 1. Dopo l'addio annunciato a Ferragosto, lo spagnolo ha vissuto queste ultime gara alle prese con una McLaren poco competitiva, dedicandosi anche al WEC e alla sua prossima partecipazione alla Indy 500. Seduto al fianco di Lewis Hamilton in conferenza stampa, quasi a voler riformare idealmente quella coppia che tante scintille aveva regalato durante l'anno di convivenza in McLaren nel 2007, l'asturiano ha risposto alle varie domande su passato, presente e soprattutto...futuro.

"Sensazioni alla vigilia del week-end? Mah, per ora non sono ancora molto focalizzato su questa gara, forse perchè provengo da Shanghai per la gara corsa nel Mondiale Endurance e devo ancora entrare nel mood. Per quanto riguarda ciò che mi lascio alle spalle, sicuramente posso dire nel corso di tutti questi anni di aver fatto sempre del mio meglio, a volte lottando contro tante avversità che però fanno parte del gioco" ha dichiarato lo spagnolo. Il quale, alla domanda su quali fossero i suoi migliori ricordi della sua esperienza in Formula 1, ha risposto con una battuta: "Beh, direi la mia stagione con Lewis! Scherzi a parte, direi che le cose migliori sono state le persone che ho incontrato e con cui ho condiviso esperienze: progettisti, ingegneri, meccanici, media. Il fatto poi di fare parte di questo mondo è sempre stato molto stimolante: la Formula 1 è il top, richiede preparazione, abnegazione e massima disciplina. Se devo poi scegliere una vittoria tra tutte quelle conquistate, direi Valencia 2012: in quella circostanza fu un successo insperato e rocambolesco, dove presi tanti rischi con una macchina che sicuramente non era la più veloce quel giorno in pista. Quello rimane un ricordo straordinario".

Già, ritiro. Eppure, in tanti pensano che in Fernando la fiammella possa tornare a riaccendersi. Magari con la prospettiva di una monoposto competitiva per il 2020, visto che per il momento i suoi progetti futuri non sono ancora del tutto definiti: "In questo momento è difficile poter pensare ad un ritorno. Però la porta rimane aperta, questo non posso negarlo. Non dipende tanto dai fattori esterni, quanto piuttosto da come mi sentirò io il prossimo anno. La vita è lunga e meravigliosa: chissà, magari potrò tornare un giorno in veste di boss FIA..."

Ancora Alonso in merito al fatto di aver rappresentato il proprio Paese in questo sport: "Sicuramente costituisce un grande motivo d'orgoglio il fatto di aver contribuito a rendere la Formula 1 molto popolare in Spagna e nelle Asturie. Se penso che fino al 2002 le gare non venivano trasmesse in diretta Tv, mentre adesso è lo sport più popolare dopo il calcio...c'è stato un bel salto".

Al fianco dei due campioni del mondo anche due dei rookie che saranno al via nella prossima stagione: George Russell e Lando Norris. A chi gli ha chiesto di poter dare un suggerimento alle new entry, Fernando ha risposto così: "Credo che adesso abbiamo la generazione di piloti più talentuosa di sempre. Arrivano a questo traguardo molto preparati, dopo aver svolto centinaia di ore al simulatore e partecipato alle riunioni tecniche con gli ingegneri. Non credo abbiano bisogno dei miei consigli. Il mio esordio fu molto diverso: arrivai a Melbourne senza praticamente aver disputato i test invernali, con il team Minardi che si trovava in un periodo particolarmente difficile e venne rilevato all'ultimo momento da Paul Stoddart. Ricordo che quando uscii dalla pit-lane per la prima sessione di libere rischiai di tamponare le altre vetture ferme al semaforo, poichè non riuscivo a mettere la vettura in folle...altri tempi comunque. Se ho avuto dei punti di riferimento nella mia carriera? Michael (Schumacher, ndr) era al top quando sono arrivato in Formula 1, per cui direi che lui sia stato un esempio".

Discorso Triple Crown: un obiettivo forte, ambizioso, che Alonso continua a voler perseguire anche attraverso la sua annunciata partecipazione alla prossima 500 Miglia di Indianapolis: "Mi piacerebbe molto, anche se non so ancora cosa mi riserverà il futuro. Del resto, i piani per la prossima stagione non sono al momento definiti, dunque vedremo cosa potrà succedere". Per il finale la domanda è d'obbligo: "Cosa mi mancherà di questo mondo? Le press conference (ride), visto che ho risposto a qualsiasi tipologia di domanda in questi anni, ma soprattutto il fatto di guidare queste macchine. Sono estremamente performanti, e portarle al limite ti regala una sensazione indescrivibile". Mai dire mai, Nando...

Da Abu Dhabi - Marco Privitera

 

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