Non doveva certo essere questo l'addio di Kimi Raikkonen alla Ferrari. Finire con un buon risultato era l'auspicio di tutti i tifosi, che al finlandese hanno regalato un pezzo del loro cuore senza se e senza ma. L'addio dell'ultimo campione del mondo con la Ferrari è di quelli tristi, da dimenticare in fretta. La macchina che si spegne davanti al muretto è un incantesimo che si spezza, mentre Kimi volta pagina in fretta ed è già proiettato verso la nuova avventura in Sauber. L'addio a un campione, un grande sportivo, un meraviglioso uomo di velocità si consuma nella notte in cui Hamilton non lascia neanche le briciole e conquista l'undicesima vittoria stagionale. Vettel chiude la sua stagione più storta con una bella prestazione e un podio che non cancella l'amarezza di un campionato con luci e ombre, ma da cui ripartire per una nuova sfida ancor più alla pari nel 2019. 

La stagione di Formula 1 si chiude con una gara spettacolare nel tramonto di Abu Dhabi: lotte, sorpassi, apprensione per l'incidente di Hulkenberg (spettacolare ma senza conseguenze) e poi la volata lanciata negli ultimi giri da Vettel per provare ad agganciare Hamilton, che in controllo non ha problemi ad arrivare alla bandiera a scacchi. Ma la grinta e la voglia di Vettel sono quelle giuste per ritrovare la via della vittoria e la consacrazione nel titolo, seppur questa Formula 1 sia ormai appannaggio di Hamilton, la star indiscussa, e sempre più di Max Verstappen, vero mvp della seconda parte del campionato. Nelle ultime 10 gare  l'olandese ha conquistato meno punti solo del campione del mondo, mentre in questa speciale classifica è quinto Sebastian Vettel, che paga il suo periodo nero trascorso durante l'estate e l'autunno, che l'ha visto lasciare sul terreno punti importanti. 

Nella classifica piloti il tedesco chiude al secondo posto a 72 punti da Hamilton, mentre nonostante il ritiro - e complice la giornata nera di Valtteri Bottas (5°), Kimi Riakkonen riesce a conservare il terzo posto davanti al finlandese della Mercedes. Questo gli costerà un viaggio extra per la cerimonia di premiazione della Fia a Parigi, ma può essere comunque considerato uno dei migliori risultati dell'annata Ferrari. Insieme naturalmente a tutta la prima parte di stagione, una striscia positiva impreziosita da cinque vittorie durata almeno fino a Monza. Lì si è interrotto un trend positivo, tecnico ed emotivo. La scomparsa di Sergio Marchionne, gli errori di Vettel, le scelte sbagliate del muretto, gli sviluppi tecnici non funzionanti. Da qui la debacle che ha dato il largo ad Hamilton. "Si vince e si perde insieme" il mantra delle ultime gare ripetuto da Maurizio Arrivabene, ben consapevole che errori dei piloti e della scuderia viaggiano a braccetto nel bilancio di una stagione e contribuiscono in egual misura al risultato finale di un campionato. "Ci riproverò l'anno prossimo", dichiara a caldo Vettel, che si congratula sinceramente con Hamilton e accetta con onore la sconfitta. Ma occorrerà ripartire da una base tecnica di prim'ordine per ricucire lo strappo che Mercedes, alzando l'asticella, ha nuovamente riaperto a fine stagione. Anche ad Abu Dhabi infatti, la Rossa ho mostrato i limiti nelle curve lente e nei cambi di direzione secchi del terzo settore. 

Ma lasciato alle spalle la delusione del campionato e il titolo sfumato c'è spazio per le celebrazioni: nel giro d'onore Vettel affianca Alonso ed Hamilton per portare in parata lo spagnolo che saluta la Formula 1. E davanti alla tribuna centrale, un terzetto che conta 11 titoli mondiali si ritrova, nella notte d'Oriente, a disegnare donuts sul traguardo. Lo spettacolo migliore di tutto l'anno. Grazie. 

Stefano De Nicolo'