In una settimana dove sono riaffiorate becere speculazioni sullo stato di salute del sette volte campione del mondo, noi di LiveGP.it – contrari a questo tipo di (mala) informazione – preferiamo omaggiare il Kaiser ricordando le magie con cui ci ha deliziato durante la sua ventennale carriera. Della sestina di trionfi ottenuti da Schumacher al Montmelò, la nostra redazione ne ha selezionati tre. Buona lettura!

1996. Dopo i titoli vinti nel biennio precedente a bordo della Benetton, il tedesco decide di intraprendere una nuova sfida che lo porta a Maranello. La Ferrari F310 è una buona monoposto, ma fragile. Nell’arco dell’intera stagione non riesce a reggere il passo con la più prestazionale Williams-Renault. Ma in determinate circostanze e su alcuni tracciati, la Rossa riesce a fare la differenza. Come avviene il 2 giugno del 1996 al Montmelò. In qualifica l’accoppiata Hill-Villeneuve detta il passo, con Schumacher costretto a inseguire. Malgrado un problema alla frizione che lo rallenta al via, il tedesco vola tra le curve e i rettilinei del circuito catalano nonostante le estreme condizioni atmosferiche, mostrando le sue eccelse doti di guida sul bagnato. Schumacher taglia il traguardo in prima posizione, precedendo Alesi di 45” e Villeneuve di 48”, ottenendo così la prima storica vittoria al volante della Ferrari.

2001. Dopo anni di titoli sfiorati, persi negli atti conclusivi delle stagioni precedenti, la Ferrari si presenta in Spagna col numero 1 “tatuato” sulla carena della monoposto di Schumacher. Nelle prime fasi della stagione, l’antagonista della Rossa è ancora una volta la McLaren. Dopo un avvio disastroso (4 punti nelle prime quattro gare), Mika Hakkinen scatta per la seconda volta in stagione in prima fila. A dividere il finlandese dalla pole, ottenuta da Schumacher, ci sono solo 85 millesimi. Approfittando delle difficoltà riscontrate dal tedesco, causate da vibrazioni al retrotreno, il due volte campione del mondo si porta al comando al termine della seconda sosta. Durante l’ultimo giro si verifica un clamoroso colpo di scena: la McLaren numero 3 inizia a rallentare. Un problema tecnico verificatosi sulla MP4-16 tradisce Hakkinen, costretto a rinunciare a una vittoria che appariva scontata. Approfittando del regalo offertogli dalla sorte, Schumacher vince davanti alla Williams di Juan Pablo Montoya e a Jacques Villeneuve, che porta la Bar per la prima volta sul podio.

2004. La 14esima edizione del GP di Spagna, disputata sul tracciato del Montmelò, si apre con l’invasione di pista nel giro di ricognizione di “Jimmy Jump”, autore di celebri irruzioni durante importanti eventi sportivi. Accantonato l’imprevisto iniziale, la gara inizia con l’ottimo spunto di Trulli che – scattato dalla quarta piazza – sopravanza Montoya, Sato e Schumacher e si porta al comando. L’abruzzese e il tedesco impongono il loro ritmo, distanziando il resto del gruppo. Proprio quest’ultimo riesce a riconquistare la leadership della corsa (partiva dalla pole), sopravanzando il diretto rivale, al termine della prima tornata di pit stop. Anche la seconda sosta risulta fatale a Trulli: il pilota della Renault viene difatti superato anche dalla Rossa di Barrichello e perde la seconda piazza. Dopo questo avvicendamento, le posizioni al vertice non subiscono nessun altro mutamento sino alla bandiera a scacchi. Schumacher conquista così il quinto successo nelle prime cinque gare della stagione (come Mansell nel ’92). Record che potrebbe essere eguagliato anche da Nico Rosberg, qualora domenica il tedesco della Mercedes riuscisse a vincere al Montmelò. 

Piero Ladisa