A Londra, nella GFinity ESports Arena, si è svolta la Finale Mondiale del campionato di F1 Esports, la quale ha incoronato primo iridato l'italiano David Tonizza, portacolori del Ferrari Driver Academy Hublot Esports team.

A Tonizza sono bastati un quarto posto colto a Suzuka, un sesto ad Austin e un secondo ad Interlagos, per salire a quota 184 punti totali e rendersi inavvicinabile per gli avversari. Il titolo di vice-campione è andato a Frederick Rasmussen, su Red Bull Racing (scuderia a cui è andato il campionato costruttori ed il montepremi più alto di sempre, ovvero 500.000 dollari) con 171 punti. Terzo posto in classifica finale per Daniel Bereznay su Alfa Romeo, mentre Patrick Holzmann (Toro Rosso) ha vinto il premio per il giro più rapido.

Una battaglia intensa per sia per il campionato piloti che per quello riservato ai team, con Frederik Rasmussen (Red Bull), Jarno Opmeer (Renault) e Daniel Bereznay (Alfa Romeo) ancora matematicamente capaci di scavalcare il neo-campione ed i 4 team (FDA, Renault, Alfa Romeo e Red Bull) in grado di aggiudicarsi per la prima volta il titolo.

Sul tracciato di Suzuka (nella prima gara della serata) c'è stato un recupero incredibile da parte di Brendon Leigh il quale, partito tredicesimo, si è subito trovato settimo in pochi giri, pur non riuscendo a raggiungere Rasmussen e Lucas Blakeley, rispettivamente primo e secondo. Dopo aver trovato traffico al pit stop, il nostro Tonizza è scivolato dalla terza alla quinta piazza, non riuscendo a recuperare su Holzmann, giunto terzo.

La seconda vittoria di fila per Rasmussen è arrivata ad Austin: partito bene dalla pole, si è saputo difendere da Daniel Bereznay e Enzo Bonito (secondo al traguardo), con terzo  posto finale per Brendon Leigh.

Il circuito di Interlagos, al debutto nel campionato Pro Series, è stata l'ultima gara della stagione. Una corsa combattutissima che è scattata con Tonizza in testa, seguito da Rasmussen e Blakeley: all'italiano è poi bastato il secondo posto al traguardo per mantenere la leadership e laurearsi primo iridato virtuale della storia.

Giulia Scalerandi