Una settimana che si è aperta col botto, grazie alla notizia della sostituzione di Maurizio Arrivabene con Mattia Binotto, si appresta a chiudersi con un'altra (per il momento non confermata) altrettanto clamorosa. Pare infatti che dopo la nomina del nuovo team principal, tutta una serie di altre figure dell'organigramma Ferrari rischiano di essere prossime al capolinea. Tra di esse, particolarmente sotto esame sembra essere quella dell'amministratore delegato Louis Carey Camilleri, che potrebbe essere sostituito da Stefano Domenicali per un ritorno in Ferrari che avrebbe del clamoroso. 

L'indiscrezione, lanciata questa mattina dal Corriere dello Sport, è di quelle prorompenti. E' tuttavia innegabile che il ritorno del manager imolese delineerebbe uno scenario senza dubbio suggestivo, una sorta di ritorno in famiglia da cui manca dal 2014, ovvero l'anno delle sue dimissioni dal ruolo di team principal all'indomani della trasferta di Sakhir. Sembrerebbe però proprio il suo il profilo giusto per la sostituzione di Camilleri, personaggio apparso fin da subito come una nomina non certo a lungo termine e figura tutt'altro che carismatica. Il manager maltese, proveniente da Philip Morris, era stato infatti scelto in tutta fretta in seguito alla morte di Sergio Marchionne, ma è finora apparso in pubblico solo per qualche dichiarazione di circostanza in occasione del Gran Premio d'Italia e da allora è rimasto nell'ombra. 

Le condizioni per il ritorno di Stefano Domenicali non si presentano però semplici. L'attuale ruolo di amministratore delegato di Lamborghini ha consacrato il suo operato con numeri molto importanti e tassi di crescita impressionanti per l'azienda. Affascina un suo ritorno proprio perchè si tratta del profilo giusto per guidare l'azienda: quello di un ferrarista vero, nato e cresciuto respirando motori e passione, l'uomo perfetto per trattare ai più alti livelli con Liberty Media e con gli altri costruttori per i nuovi regolamenti che andranno adottati dal 2021. La figura giusta considerata la sua esperienza in pista e il ruolo di presidente della Commissione Monoposto in seno alla FIA a partire dal 2014. Proprio quello che in questo momento serve alla Ferrari, ma gli spiragli per una trattativa ci sono anche se sembrano ancora molto ristretti; sarà dunque compito di John Elkann prendere nuovamente in mano le redini dell'azienda per finalizzare la prospettiva di un ritorno che avrebbe dell'incredibile.

Stefano De Nicolo'