Innanzitutto è d’obbligo dire che la parte che ha subito più modifiche è la zona anteriore che parte dall’alettone, passa per i condotti dei freni, e arriva ai bargeboard: questo per cercare di ridurre il carico sull’asse anteriore e rendere la monoposto meno sensibile in scia, facilitando così i sorpassi.

L’alettone anteriore sarà ripulito da tutti gli upper flap per ridurre le turbolenze ed evitare il generarsi del flusso che lambisce la zona (interna ed esterna) degli pneumatici anteriori (outwash); proprio per questo le prese dei freni sono state semplificate e svolgeranno solamente la funzione di raffreddamento dell’impianto frenante. Per ovviare alla mancanza di carico, i nuovi alettoni saranno più larghi (arrivando alla lunghezza complessiva di 2 metri) e più alti (aumenteranno di 20 millimetri) e saranno formati da massimo cinque elementi; il tutto per semplificare il disegno, abbassare i costi di progettazione e facilitare la produzione... anche se siamo certi che in questo spazio di lavoro vedremo sicuramente soluzioni molto interessanti da parte dei top-team.

Per quanto concerne le prese dei freni, saranno costituite da una sola feritoia per incanalare l’aria che serve a raffreddare l’impianto; inoltre la superficie esterna deve adattarsi al perimetro interno del cerchione senza “uscire” verso la spalla dello pneumatico; categoricamente vietati i mozzi forati e qualsiasi funzione aerodinamica del complesso condotto-disco. La zona dei freni posteriori resta inalterata e i tanto discussi cerchi forati della Mercedes per la stagione 2019 sono da ritenersi regolari.

I bargeboard subiscono, anch’essi, un “depotenziamento” della loro funzione aerodinamica: ora saranno in grado di convogliare meno aria nel sottovettura. Nello specifico saranno più bassi (di 150 millimetri) e più lunghi (di 100 millimetri), protraendosi quasi verso le sospensioni delle ruote anteriori per cercare di pulire il flusso prima.

Rivisto anche l’alettone posteriore, ora più grande, nello specifico sarà più alto (di 70 millimetri) e più largo (1050 millimetri in totale); con queste misure si cercherà di aumentare il carico al posteriore nel tentativo di riequilibrare la monoposto, con i flap posizionati in una posizione meno turbolenta.
Inoltre la superficie alare impatterà maggiormente nell’avanzamento, ma a DRS aperto i vantaggi in termini di velocità di punta saranno maggiori, infatti la luce di apertura sarà di ben 85 millimetri. Le paratie laterali, oltre ad essere più grandi, saranno prive di feritoie, aumentando così le pressioni in gioco; confermati (dopo la sperimentazione dello scorso anno) i led posti alle estremità posteriori (stile prototipi) per aumentare la visibilità delle monoposto in caso di pioggia o scarsa visibilità.

Giro di vita anche per gli specchietti retrovisori, che ora dovranno essere disposti obbligatoriamente sopra l’imbocco delle pance laterali, quindi sarà vietato ancorarli sull’Halo, anche per migliorare la visibilità posteriore. Anche la carenatura dell’Halo dovrà essere leggermente rivista, infatti non saranno ammessi spigoli vivi.

A livello di peso ci saranno importanti novità: per la prima volta il peso del pilota sarà diviso da quello totale: nello specifico il peso massimo del pilota sarà complessivamente di 80 chilogrammi da dividere fra peso effettivo e zavorra che verrà posizionata al di sotto del sedile. Il peso del pilota associato a quello della vettura arriverà a 740 chilogrammi; inoltre il consumo del carburante verrà aumentato ad un totale di 110 chilogrammi a serbatoio pieno. Quindi il peso complessivo delle monoposto in versione 2019 sarà pari a 850 chilogrammi.

Per quanto riguarda gli pneumatici, la Pirelli porterà tre mescole a Gran Premio (Soft, Medium e Hard), ma il compound varierà in base alle caratteristiche del tracciato. Inoltre verranno utilizzate gomme con il battistrada più sottile per ridurre l’accumulo di calore nello stesso pneumatico e far fronte (visto il maggior peso complessivo delle monoposto) ai maggiori carichi laterali.

Secondo alcune indiscrezioni i top team hanno già recuperato il carico perso, mentre i team più piccoli rischiano di pagare maggiormente il cambio regolamentare per via dei loro budget più bassi; vedremo con i primi test di Barcellona chi sarà riuscito a interpretare nel miglior modo il nuovo regolamento.

Articolo e disegni a cura di Michele Montesano