L’evoluzione della monoposto Made in Switzerland è stato un costante crescendo che l’ha portata ad occupare, quasi costantemente, la top-10 di ogni Gran Premio, ripercorriamo la prima parte di stagione. Il progetto della C37 nasce per creare una discontinuità con il passato: unico punto fermo l’Airbox sdoppiato per alimentare il motore; l’intera vettura è stata progettata intorno alla Power Unit Ferrari 2018 e al relativo gruppo cambio-sospensione posteriore, sia per maggior economia che per garantire un’affidabilità adeguata (ricordiamo che Vasseur scartò l’ipotesi Honda proprio per evitare di produrre il cambio in casa).
Si vede la cura e la ricerca dei dettagli già dal musetto con tre feritoie, concetto che evolve quello della Force India, così come lo studio delle sospensioni anteriori, del cofano motore e delle fiancate. Ma il fulcro della monoposto è la zona centrale fra i bargeboard e l’ingresso delle pance laterali, il tutto studiato per far lavorare bene lo 062 EVO di Maranello: infatti, come per la rossa, anche in Sauber hanno optato per dividere l’ingresso delle pance laterali per raffreddare le varie componenti della Power Unit.
Ad un primo sguardo il sistema della monoposto elvetica risulta più complesso nel suo funzionamento con i flap e le corna, sopra il bargeboard, a cui viene demandato il compito di indirizzare, ed energizzare, il flusso verso le pance, ed un’ulteriore flap, al lato dell’abitacolo per velocizzare il flusso verso la presa suoeriore (vedasi disegno in grande).

Inizialmente la monoposto non ha brillato: mostrando problemi di gioventù e di stabilità nelle curve più veloci e guidate (diverse sono state le uscite di pista nei test di Montemelò da parte di Leclerc ed Ericsson); inoltre, la scarsa esperienza del monegasco sia riguardo i circuiti della prima parte di stagione che delle vetture della massima serie, non hanno velocizzato la curva di apprendimento.
Sul cittadino di Baku, pista veloce e conosciuta, Leclerc ha ottenuto un importante sesto posto, ma è dai test post GP di Barcellona che l’intero team ha fatto lo scatto giusto riuscendo a “capire” finalmente la monoposto e le sue risposte nell’intervenire sugli assetti, ed i risultati non sono tardati ad arrivare da parte di entrambi i piloti.
Inoltre, i continui aggiornamenti, hanno reso la C37 sempre più veloce e costante, si è intervenuto anche sulle pance laterali: semplificando la struttura anti-intrusione e portando alla stesso livello i due ingressi per incrementare la quantità d’aria, di conseguenza sono stati modificati anche i flap sopra i bargeboard per convogliare il flusso verso le bocche (disegno in dettaglio).

La stagione europea è proseguita, quasi sempre, nel verso giusto tanto da far ottimisticamente pensare, ai vertici, di conquistare l’ottavo posto assoluto a fine campionato, ma la concorrenza più difficile da battere è la Toro Rosso oltre alla rediviva Racing Point Force India (l’ex team anglo indiano), che nella sola Spa ha guadagnato diciotto punti portandosi ad una sola lunghezza dal team elvetico.
Sicuramente in casa Sauber hanno approntato altre novità per l’ultima parte di stagione, ma le menti ora sono focalizzate già sul futuro e, in particolar modo, sul prossimo campionato senza dimenticare la fase di limbo in cui si ritrovano dopo la prematura scomparsa di Sergio Marchionne.

Il futuro imminente sembra roseo per l’Alfa Romeo Sauber, ma il più grande punto interrogativo resta sulla prossima stagione. 

Articolo e disegni a cura di Michele Montesano