La monoposto, progettata da Jorg Zander, Eric Gendelin e dal nostro Luca Furbatto, presenta numerose soluzioni inedite e interessanti a cominciare dal musetto: un’evoluzione di quello visto sulla Force India ma semplificato; infatti le aperture ai lati della "proboscide" sono più piccole (cerchio rosso) ma hanno sempre lo scopo di alimentare l’S-Duct posto sopra; inoltre il musetto presenta un andamento leggermente curvilineo per ridurre la resistenza all’avanzamento.Ulteriormente sviluppato, dalla passata stagione, l’alettone anteriore provvisto di una cascata di flap che si chiudono a riccio nella parte centrale della vettura (riquadro azzurro) per facilitare la creazione del vortice Y250 che alimenta il fondo vettura; mentre gli upper flap presentano delle derive per espellere l’aria al di fuori degli pneumatici anteriori che generano turbolenze negative al loro rotolamento.Interessanti i cinematismi della nuova sospensione anteriore che, pur mantenendo uno schema push-rod, presenta il braccio superiore più in alto ed inclinato (in giallo) rispetto a quello inferiore, inoltre s’infulcra al portamozzo tramite un pivot (cerchio verde), in stile Mercedes, oltre ad avere uno scopo aerodinamico; il braccetto dello sterzo si mantiene esattamente a metà fra i due bracci (in arancio).

Molto probabilmente la sospensione della Sauber sarà provvista del bracket segno che i tecnici hanno deciso di curare molto questa componente per meglio adattarla alle nuove mescole Pirelli.
I bargeboard si presentano molto simili a quelli della passata stagione: con una seghettatura lungo tutto il bordo superiore (in azzurro) per rinvigorire i flussi da inviare verso le pance e nel fondo vettura, infatti sotto le pance sono presenti delle piccole derive utili ad alimentare la portata d’aria verso il fondo piatto.Un’ulteriore evoluzione della passata stagione riguardano i deflettori: sempre in tre elementi con altezze crescenti (riquadro giallo) che servono a convogliare e separare i flussi fra le pance e l’esterno della vettura, oltre ad alimentare il fondo per mezzo del coltello.


Si arriva, così, al punto nevralgico della C37 ovvero le pance laterali che presentano, ad ogni lato, un ingresso sdoppiato: quello tradizionale, appena sotto la barra anti-intrusione, di dimensioni contenute (riquadro viola); mentre la presa superiore (cerchio rosso) è spostata indietro di quindici-venti centimetri, secondo indiscrezioni molto probabilmente queste piccole prese sono una misura cautelativa per raffreddare la Power Unit che deve durare ben sette GP.
Per la prima volta su una monoposto della stagione 2018 è possibile osservare l’Halo provvisto di micro-flap (cerchio azzurro) per ridurre l’effetto nocivo di questa struttura verso l’Airbox; quest’ultimo invece, oltre ad essere sdoppiato (cerchio giallo) dal rollbar centrale (come nella passata stagione), è provvista di un’ulteriore presa supplementare posteriore (in verde) per alimentare sia il motore termico che l’ERS. Il tutto continua con la pinna provvista di ulteriori feritoie (riquadro arancio), molto probabilmente atte per il raffreddamento della frizione, per ora non vi è traccia della T-Wing inferiore.
Il cofano motore si presenta decisamente generoso, rispetto alle vetture presentate sinora, anche in coda lo sfogo è molto ampio.


L’alettone posteriore è sorretto dal doppio pilone, mentre le paratie laterali, oltre alla frangiatura inferiore, è provvista di ben sei soffiaggi (riquadro azzurro) per alleviare la pressione generata dal profilo.
La sospensione posteriore, a schema pull-rod, presenta un braccio superiore con un’inclinazione maggiore, mentre il puntone si protrae verso il distanziale tra motore e cambio (dove sono state inserite le sospensioni). Il fondo piatto, oltre al coltello, è provvisto di ben undici slot davanti alle ruote anteriori per generare l’effetto tyre squirt. Il diffusore è provvisto di soffiature e flap Gurney (riquadro verde) per generare maggior carico e pulire le turbolenze nocive generate dagli pneumatici posteriori.

Obiettivi del team elvetico? Non deludere i tantissimi appassionati del glorioso e blasonato marchio del Biscione e al contempo cercare di risalire dal fondo dello schieramento delle ultime stagioni. E perchè no, magari, vincere il duello "interno" (stessa motorizzazione Ferrari) con la Haas...

Articolo e grafiche a cura di Michele Montesano