Un mito di nome Ferrari, una storia iniziata subito dopo la Seconda Guerra Mondiale e ancora oggi più che mai stella cometa nel panorama dell'automobilismo. Un nome che rievoca passione, tradizione, velocità, da sempre abbinato a quel colore rosso ed all'inconfondibile logo del Cavallino Rampante che lo stesso Ferrari decise di adottare in omaggio all'aviatore Francesco Baracca. Una vita incredibile, capace di portarlo dalla gioventù trascorsa in veste di pilota tra le fila dell'Alfa Romeo sino a creare un'azienda dalle dimensioni globali che ancora oggi continua la propria escalation, rappresentando un sogno per milioni di persone.

Il connubio tra Ferrari e la Formula 1 si è rivelato da subito inestricabile, al punto che ancora oggi il team di Maranello rappresenta l'unica scuderia capace di presenziare a tutte le edizioni (dal 1950 ad oggi) della massima espressione dell'automobilismo su pista. Una storia che ha visto transitare da Maranello quasi tutti i migliori piloti, spesso sottoposti ai colloqui di rito che il Drake era solito intrattenere con ognuno di loro, sia che si trattasse di un affermato campione o di un giovane di belle speranze.

Rapporti controversi, a volte complicati, ma al tempo stesso genuini e diretti con coloro scelti per pilotare le proprie vetture, chiamati a dover concretizzare il lavoro di centinaia di persone in fabbrica e mettere a frutto i cospicui investimenti fatti per rendere quelle monoposto rosse semplicemente le più veloci in pista. Da Alberto Ascari a Juan Manuel Fangio, da Niki Lauda a Gilles Villeneuve, sino a Michele Alboreto: tanti i campioni passati dagli uffici di Maranello, con ognuno dei quali l'Ingegnere coltivava un rapporto a suo modo unico, speciale e particolare, come mirabilmente riassunto nel suo libro: "Piloti, che gente".

Oggi, a trent'anni di distanza dalla sua scomparsa, Enzo Ferrari è più presente che mai: nei reparti della fabbrica, nei garage e nelle piste di tutto il mondo. Un DNA trasmesso di generazione in generazione che rimane inimitabile, poichè figlio di quel grande sogno che il Drake è riuscito a trasformare in una solida realtà.

Marco Privitera