Apre la serata Claudio Domenicali: “Ducati ha raggiunto una traordinaria maturità e rappresenta nel mondo alcuni dei migliori aspetti del Made in Italy. Basata sui valori fondamentali di Style, Sophistication e Performance, la nostra azienda ha oggi una gamma estremamente moderna ed ampia”.

MotoGP. Arriva sul palco del Teatro Ciak l’ingegner Gigi Dall’Igna, papà delle ultime generazioni di Desmosedici: “Lo sviluppo è continuo, in tutte le parti della moto, sul motore di sicuro perché senza motore non si battono i record di velocità (356,5 km/h di Dovizioso al Mugello, ndr), però non è solo il motore il protagonista e direi che l’aerodinamica gioca un ruolo di assoluta importanza. Questa tecnologia verrà usata anche sulle moto stradali, inizialmente sulle supersportive ma poi anche sui modelli più stradali”. Sulla stagione appena passata e sulla prossima ha commentato: “Questo mondiale è stato bellissimo e la nostra moto ha lavorato bene, quando una moto va così è difficile fare degli stravolgimenti. Pirro ha provato la GP19 qualche settimana fa a Valencia ed è rimasto abbastanza contento, partiremo con una moto molto simile all’attuale e poi introdurre tutte le novità che abbiamo in testa è che pensiamo ci possano aiutare ad essere più veloci nel corso della stagione. È una cosa che faremo gradatamente perché quando si raggiungono certe prestazioni è facile perdere la strada ed è difficile migliorare, vogliamo quindi essere sicuri che quello che porteremo funzioni”. La parola passa poi ai piloti con dei video messaggi, il primo è stato Jorge Lorenzo:Non è mai facile vincere una gara in MotoGP, è ancora più difficile vincere  una con due marche diverse, ed è ancora più speciale vincere con una Ducati come ho fatto al Mugello, una sensazione unica, speciale, uno dei momenti più belli della mia carriera. Mi porterò nel cuore tre vittorie fantastiche, amici che ho conosciuto in questi due anni, ricordi, i momenti difficili e i momenti delle celebrazioni nei box in questo secondo anno. Il non mollare mai fino a che non raggiungi l’obiettivo indipendentemente dalle difficoltà. Voglio salutare tutti i fan della Ducati, siete delle persone speciali molto fedeli e desidero il meglio per voi con molti successi nel futuro e portereò la Ducati sempre nel cuore ovunque vada in futuro”. Ormai prossimo a lasciare la Ducati Jorge ha avuto ancora bellissime parole per il suo team e tutti i ducatisti, rapporto non così idilliaco con l’attuale compagno di squadra Andrea Dovizioso che analizza così la sua stagione: “da un lato molto buona dall’altro lato abbiamo fatto troppi zero e in campionato l’abbiamo pagata, l’anno prossimo ogni risultato sarà possibile, ci credo, in questi anni abbiamo lavorato bene e secondo me non è ancora finita qua ci possiamo ancora divertire”. Arriverà invece nel team ufficiale la prossima stagione Danilo Petrucci che commenta così: “correre nel team ufficiale era il mio desiderio fin quando sono arrivato in MotoGP, essere nel team ufficiale è una responsabilità in più, non sono mai stato in un team Factory è una esperienza nuova e dovrò dare il massimo. Credo di avere ancora molti margini di miglioramento, ogni anno sono sempre migliorato da quando corro in MotoGP, devo migliorare sulla gestione del weekend di gara relavorare un po’ di più sui dettagli”.

Le moto 2019. Chiuso il capitolo “Racing” arriva il momento della premier vera e propria. Le prime moto a venire svelate sono le nuove Scrambler 800, giunte alla seconda generazione, restyling che si presenta a Milano con 4 nuove proposte: la Icon modello standard della Scrambler Ducati alle specialistiche e peculiari Cafè Racer, Full Throttle e Desert Sled. Una novità assoluta invece è la nuova e-bike sviluppata in collaborazione con Thok portata sul palco da Stefano Migliorini, la MIG-RR è un nuovo modo di entrare nel mondo Ducati, mantenendo però il fascino e il legame col marchio anche senza un motore desmodromico a spingere la due ruote. La moto più venduta della storia Ducati, il Monster non riceve aggiornamenti, ma compare la Monster 821 stealth, caratterizzato da una livrea nera opaca con grafiche rosse, dotato di quick shift, forcella regolabile e capolino. Le vere novità però sono la Multistrada 950 e 950s, quest’ultima riceve un importante upgrade: sospensioni elettroniche, Quick Shift up & down, farò anteriore full-LED, sistema hands free, cruise control eredità inoltre dalla sorella maggiore 1260 la frizione a comando idraulico è il Cornering ABS by Bosch. Nuovo restyle anche per la Hypermotard 950, che torna a linee più simili a quelle della prima generazione della funbike di Borgo Panigale, più leggera di 4kg e più snella la nuova “Hyper” promette di far divertire ancora di più chi se la metterà in garage, per i più pistaioli nasce la versione sp, dotata di sella piatta, sospensioni Ohlins a corsa maggiorata per garantire un maggiore angolo di piega, cerchi Marchesini forgiati e Ducati Quick Shift up & down. Anche la famiglia Diavel viene aggiornata con la nuova Diavel 1260 e 1260s, una vera moto totale capace di viaggiare col confort di una cruiser e la capacità di andare forte tra le curve di una naked. 

New Superbike Era. Lo scorso anno Ducati ha portato per la prima volta una V4 nel listino con la Panigale V4 e V4s, una vera rivoluzione per Ducati con il motore Desmosedici Stradale che entrava nel listino Ducati. Quest’anno Ducati per celebrale la vittoria di Michele Pirro nella “race of champions” ha portato una nuova versione speciale: la Ducati V4s Corse, che mantiene tutte le caratteristiche della Panigale V4s, ma guadagna le carene replica delle Desmosedici ufficiali di Jorge Lorenzo e Andrea Dovizioso. Questo però è stato solo un assaggio, perché la regina sta per arrivare sul palco: la nuova Ducati Panigale V4R! Con Chaz Davies a portarla sul palco prima di provarla tra quindici giorni nei primi test invernali della WorldSBK ad Aragon. Ecco le parole di Chaz: “Sono molto eccitato dalla nuova avventura con la Panigale V4R, è una nuova avventura per me e anche per Ducati, ovviamente con queste tecnologie derivate dalla MotoGP il potenziale è molto alto. Voglio portare questa bestia sul gradino più alto del podio”. La Panigale V4R chiude la storia del bicilindrico Ducati in Superbike, bicilindrico che dal 1988 ha raccolto 17 titoli mondiali, 341 vittorie su 770 manche disputate, 350 giri veloci. Simpatico siparietto tra Chaz e Domenicali con l’AD Ducati che chiede a Chaz se riusciranno a riscrivere la storia anche con questo progetto ed il gallese che risponde: “Perchè no, io posso cominciare questa storia ma è difficile che stia ancora 20 anni nel mondiale SBK dovrai trovare un nuovo pilota”. Passando alla moto, la nuova V4R ha una carenatura più larga capace di avvolgere meglio il pilota, compaiono vistosi sfoghi dell’aria sulle carene per permettere un miglior deflusso dell’aria calda che arriva dal radiatore, le alette aerodinamiche generano a 270 km/h una portanza di 30kg sulla ruota anteriore, le ali montate sulla Panigale V4R sono strettamente sorelle di quelle utilizzate sula Desmosedici GP16, e sono più efficienti di quelle montate oggi sulla GP18. Il motore Desmosedici Stradale R guadagna bielle in titanio, pistoni forgiati a due segmenti, valvole d’aspirazione in titanio maggiorate, albero motore alleggerito e alberi a camme più spinti oltre che dei corpi farfallati più dimensioni più generose; tutto questo porta i 998cc della moto in configurazione stradale omologata Euro4 all’incredibile potenza di 221cv con un regime massimo di 16.500 giri/minuti, cavalli che passano a 234 per soli 165kg di peso con il kit Racing composto dallo scarico Akrapovic e dalla rimozione di portatarga e specchietti. Compare per la prima volta su una moto stradale la nuova forcella Ohlins NPX 25/30 da 43 millimetri pressurizzata che fino ad oggi non era mai stata portata su un prodotto di serie, aggiornamenti anche per l’elettronica già ottima della V4s con l’introduzione del pit limiter regolabile e spettabile ed il lap timer GPS che permette anche di settare intertempi. I 234cv della Panigale V4R con kit Racing sono di più di quelli della Desmosedici GP3 con la quale Loris Capirossi vinse la prima gara per Ducati, perché quella moto non raggiungeva i 230cv, anche la GP7 campione del mondo con Casey Stoner raggiungeva a fatica i 230cv, da oggi invece queste cavallerie sono a disposizione di tutti gli appassionati che si metteranno in garage il nuovo capolavoro di Ducati.

Mathias Cantarini