Mentre il mondo della Formula 1 è con il fiato sospeso per le sorti del giovane Jules Bianchi, rimasto vittima di un terribile incidente al 42° giro del Gran Premio del Giappone, cerchiamo di fare luce su come sia potuto accadere un episodio dalla dinamica assurda e sicuramente evitabile. Un dramma che ha ricordato quanto accaduto nel luglio 2012 alla pilotessa spagnola Maria De Villota, che sempre al volante della Marussia urtò con la propria vettura la bisarca del team durante un test in Inghilterra, prima di perdere la vita un anno fa in seguito alle conseguenze dell'incidente.

Sulle prime non si è riuscito a capire come mai i commissari agitassero le braccia, tanto che in molti avevano ipotizzato (memori di quanto accaduto a Montreal nel 2013) che fosse rimasto accidentalmente ferito un commissario nelle operazioni di recupero della vettura di Sutil: ma la presenza di rottami della Marussia, nascosta dietro il mezzo di soccorso nelle immagini televisive, ha subito fatto scattare un campanello d'allarme. La dinamica dell’incidente del francese, avvenuto al 42esimo giro, non è del tutto chiara, anche perchè la FOM ha giustamente rimosso qualsiasi video inerente all’incidente stesso. Pare però evidente che Jules sia rimasto vittima di un aquaplaning alla curva Dunlop, il quale lo ha spedito in testacoda mandandolo a sbattere molto violentemente contro la parte posteriore del trattore presente in quel punto per rimuovere la vettura di Sutil, andato a sua volta a picchiare nel giro precedente.

In merito a quanto accaduto, la FIA ha emesso il seguente comunicato dopo l’incidente: “Al giro 42 Adrian Sutil ha perso il controllo della vettura ed è andato a sbattere contro le barriere all’esterno della curva 7. I commissari hanno esposto doppie bandiere gialle per avvertire i piloti dell’incidente. Un mezzo di soccorso è stato spedito sul luogo dell’incidente per rimuovere la vettura e portarla in un luogo sicuro oltre il guard rail. Mentre questo avveniva, il pilota della vettura 17, Jules Bianchi, ha perso il controllo della sua vettura attraversando tutta la via di fuga e ha colpito la parte posteriore del trattore”.

Eppure, sono diversi i punti sui quali occorre soffermarsi a riflettere: innanzitutto, va sottolineato come tra il momento del botto di Sutil e quello della Marussia di Bianchi (secondo le rilevazioni dell'app F1) siano trascorsi ben 1'53". Un lasso di tempo nel quale sono state prontamente esposte le doppie bandiere gialle nel tratto incriminato (dopo 11"), ma che evidentemente non sono bastate alla Direzione Gara per ritenere necessario il dover neutralizzare la corsa con la Safety Car. Un errore di valutazione sicuramente grave, visto che la pioggia andava intensificandosi e, soprattutto, vista la contemporanea presenza nella via di fuga del mezzo di soccorso intervenuto per rimuovere la Sauber incidentata. Nonostante l'esposizione delle bandiere gialle, si è appreso che la Marussia di Bianchi (probabilmente tradito dallo stesso rivolo d'acqua che ha mandato in testacoda il tedesco) sia finita in testacoda ad una velocità di 213 km/h, per andare ad impattare contro la parte posteriore in metallo del mezzo di soccorso, subendo una decelarazione pari a circa 50 G.

Le immagini che ben presto hanno iniziato a circolare in rete hanno mostrato in tutta la propria gravità quanto accaduto: la parte frontale della Marussia ha retto bene all'urto, ma il roll bar alle spalle del pilota è stato letteralmente divelto, spiegando il perchè delle gravi ferite alla testa riportate dal pilota. Sia il trattore che la Marussia, successivamente all’incidente, sono stati posti sotto sequestro affinchè si possa procedere con le indagini, mentre lo sfortunato pilota francese sta tutt'ora lottando per la vita nell’ospedale di Tsu, a 30 km da Suzuka. Bianchi è stato trasportato in ospedale in ambulanza anzichè in elicottero (che era già pronto per il decollo) non per la scarsa visibilità data dalla pioggia (come comunicato in un primo momento dalla FIA) bensì per rendere più agevole lo spostamento del pilota, vista anche la relativa vicinanza della struttura ospedaliera. Anche i soccorsi sembrano essere stati poco reattivi, con la prima Medical Car giunta sul luogo dell'incidente oltre 3' dopo il fatto. Insomma, sono tanti gli elementi sui quali occorrerà riflettere e discutere, per chiarire le cause di un incidente senza dubbio evitabile: anche se l'aspetto prioritario, al momento, rimane ovviamente quello di concentrarsi sulle condizioni di Bianchi. Nella speranza di poter presto ricevere notizie positive.

Marco Pezzoni - Marco Privitera

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