In termini più pratici si tratta di un servizio di live streaming, basato su vettori come Amazon, Apple e Android, il cui pacchetto coprirà tutte le sessioni del fine settimana di gara, comprensive di eventi di contorno (Formula 2, GP3, Porsche SuperCup…) e interviste, commento multilingua e la possibilità di fare zapping tra le camera-car dei venti piloti impegnati in pista. Il tutto senza pubblicità, ma ovviamente ad un prezzo, che dovrebbe aggirarsi tra gli otto e i dodici dollari mensili, almeno per quanto riguarda gli account di tipo PRO.

In merito a questo servizio innovativo, Frank Arthofer, direttore di Digital e New Business in seno all’organizzazione Formula 1, ha dichiarato: "Con il lancio di F1 TV, stiamo iniziando il viaggio per costruire una pietra miliare della nostra trasformazione digitale; i prodotti di abbonamento F1 TV sono chiaramente mirati per lo zoccolo duro dei fan, e siamo fermamente convinti che, mentre stiamo portando nuovo pubblico verso questo sport, dobbiamo rimanere sempre concentrati sulla fornitura di prodotti per i fan più accaniti”.

Sembra che tutti abbiano da guadagnare qualcosa, ma, In buona sostanza, a noi cosa cambia? Come italiani niente, perché Sky ha un contratto in esclusiva per la trasmissione in diretta delle gare di Formula 1 e l’Italia non compare nei mercati coperti dal servizio. La vera rivoluzione riguarda l’aspetto tecnico, dato che siamo davanti ad un nuovo mondo di trasmissione e fruizione delle gare, totalmente svincolato dal vettore televisivo e in mano alla Formula 1 stessa. 

Poiché il prodotto è mirato verso gli appassionati veri, abbiamo individuato un paio di chicche: la possibilità di personalizzare quello che si può vedere sul proprio schermo (nel caso di un abbonamento di tipo PRO) e la possibilità di avere l’accesso ad un enorme archivio storico di filmati digitalizzati (nel caso di un abbonamento per… meno abbienti). Domanda per i veri intenditori: quest’ultimo potrebbe essere il frutto di quel progetto di conversione digitale di cui parlava la Tata Communications nel 2014?

La morale della favola rimane comunque una: nessuno fa niente per niente e i tempi della Formula 1 in chiaro sulla Rai (o magari divisa tra Rai e Fininvest, come a metà degli Anni Novanta) difficilmente torneranno indietro.

Luca Colombo